La città dei cuochi e la città moltiplicata

 

locandina

 

La città dei cuochi e la città moltiplicata”

Jean-Pierre Duriez e Ugo Marano

 

9 settembre -1 ottobre 2017

 

ORARI

Tutti i giorni 9-18; Venerdì 9-17; Domenica 10-18; Sabato chiuso

09.09.2017 – 10-18  -  29.09.2017 – 10-17

30.09.2017 - 10-18  -  01.10.2017 – 10-18

 

DOVE

Palazzo Turchi di Bagno (C.so Ercole I d’Este, 32) [mappa]

 

 

Locandina

LA MOSTRA

Dal 9 settembre al 1 ottobre 2017 la sala mostre di Palazzo Turchi di Bagno, sede del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara, ospiterà “La città dei cuochi e la città moltiplicata”, che esporrà le opere Jean-Pierre Duriez accanto a quelle di Ugo Marano. Due mostre congiunte, realizzate grazie all’iniziativa della celebre galleria Bowinkel di Napoli, e due stili diversi che insieme creano qualcosa di nuovo, in un viaggio esperienziale visivo ed emozionale a Ferrara, dove il breve ma intenso vissuto dei due artisti ha lasciato frammenti e germogli di nuova umanità, oggi parte integrante della nuova urbanità della città.

 

Pittore, scultore, ma anche regista, attore, sceneggiatore e fotografo, nelle opere che saranno esposte a Ferrara Duriez concentra l’attenzione sul linguaggio universale del cibo e sul mondo dei cuochi, con i loro grandi cappelli bianchi, presentando una quarantina di soggetti tra tempere, disegni, oli, sculture e materiali d’archivio. “La città dei cuochi – secondo Ursula Thun Hohenstein, presidente del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara - diventa moltitudine di visi e di ingredienti della nuova umanità presente nel mondo dell’accoglienza che elegge un personaggio oggi addirittura invadente a personaggio simbolo, malinconico, affaticato, ma protagonista positivo di incontri necessari nello spazio neutro e plurale”. “Chef, maschere, figure femminili, e ritratti passano al vaglio sognatore del pittore trasformandosi in una pittura che ottiene l’effetto di un caleidoscopio simbolico del mondo e della vita contemporanea”, aggiunge Carla Traverso, critico d’arte. “Jean-Pierre – secondo Jean-François Charnier, Conservateur des Musées de France e direttore scientifico del Louvre Abou-Dhabi - vibra sempre dello spirito interiore degli esseri come Chagall, come Soutine. Parla attraverso le immagini proiettate nella sua mente e quando si esprime le immagini prendono forma intorno a lui. Amo la serie di cuochi cavalieri. Il cuoco a cavalcioni di un pesce mi riporta alla memoria ricordi. I suoi esseri hanno una presenza reale, egli s’impegna con loro, si riconosce una vita bohémien nei suoi dipinti, una curiosità avida, inquieta a volte, nuova sempre”.

 

La mostra di Jean-Pierre Duriez a Ferrara si congiunge con un progetto d’utopia che è visione strategica di un altro artista, Ugo Marano, che realizza la sua “città moltiplicata”. “Per me – spiega Duriez – è un onore esporre accanto a Ugo Marano, anche nella grande differenza stilistica che ci contraddistingue”. Grande ceramista nato a Cetara, nella Costiera Amalifitana, e morto pochi anni fa, Marano è stato il maestro dell’arte vascolare italiana contemporanea, “artista del nuovo secolo, capace di riflessione simbolica e concettuale ma anche di sofisticata perizia artigianale, in un nuovo trionfo della manualità”, nella definizione che diede Gillo Dorfles. Una volta chiusa la mostra ferrarese, le opere di Jean-Pierre Duriez saranno esposte in una nuova personale in programma alle Terme di Saturnia.

Hanno detto di Duriez:

 

JPD: 2002

"Dipingo ciò che non riesco più a trattare a parole".

 

- Capri: Derek Walcoott- Prix NOBEL de Littérature 1992

“Jean-Pierre, tu non hai lasciato il Cinema per il mondo della pittura, perché tu sei nato pittore”.

 

- New-Jork: Claudio Angelini

"Un po' espressionista, un po' surrealista, Duriez fa dell'arte una ‘ècole du regard’, è in grado di cogliere sequenze di immagini che sono il mistero delle semplicità".

 

- Antonio Porcella Roma

Uomo poliedrico, Jean-Pierre Duriez ha percorso trasversalmente e con successo diverse strade dell'arte, fino ad arrivare alla scelta definitiva della pittura”.

 

- Jackye Fryszman Paris

“Tu sei un ARTISTA, Jean Pierre. Un mago che reinventa senza sosta la realtà, la tua realtà e la tua mutevole esperienza, e si scoprono nella tua pittura istantanee di vita, istanti di anni passati a guardare la vita che va e che viene e, come diciamo tra noi, ci regali un’umanità divertente da vedere e da mangiare”.