Livio Ceschin Giardini marginali Opere grafiche
Livio Ceschin Giardini marginali Opere grafiche
15 maggio - 20 luglio 2012
ORARIO:
lunedì - giovedì dalle 9.00 alle 18.00
venerdì dalle 9.00 alle -16,30
chiusura sabato e domenica
DOVE:
Palazzo Turchi di Bagno
C.so Ercole I d’Este, 32 Ferrara
Martedì 15 maggio alle ore 17, nel Salone delle Mostre Temporanee di Palazzo Turchi di Bagno, corso Ercole I d’Este, 32 sarà inaugurata la mostra Livio Ceschin. Giardini marginali. Opere grafiche.
Promossa dall’Università degli Studi di Ferrara e curata da Benedetto Sala, Presidente dello SMA-Sistema Museale di Ateneo, con la collaborazione di Roberta Pancaldi e Claudio Berto, la mostra raccoglie all’incirca quaranta opere su carta, tra incisioni e tecniche miste, comprese tra la fine degli anni Novanta ed oggi.
Sono in particolare le incisioni a disegnare il percorso della mostra cui l’artista trevigiano si dedica dai primi anni Novanta, scegliendo quali soggetti delle sue opere la natura ed il paesaggio, soprattutto quello relativi alla sua terra d’origine. Un aspetto questo evidenziato nelle note introduttive del catalogo a firma del Prof. Sala e del Rettore, Pasquale Nappi. “Livio Ceschin – annotano – è un uomo che vive per scelta nella campagna trevigiana, per poter trarre ispirazione da ciò che lo circonda, per poter lavorare nella profonda quiete. Chi vive l’affannoso tempo che si consuma oggi in città, può trovare grande vantaggio nell’immergersi, almeno per un po’, nelle vedute di questo artista”.
La peculiarità del suo lavoro, l’intimo rapporto con il paesaggio, ma soprattutto il rapporto stabilito tra forma e contenuto sono oggetto dell’analisi storico-critica affidata in catalogo al contributo di Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Ateneo ferrarese. “Sono soggetti – scrive Fiorillo - che egli carpisce alla natura, luogo eletto delle sue attenzioni, da cui ritaglia paesaggi, per l’appunto naturali e, con rara eccezione, scene urbane, peregrinando intorno ad essi anche per lungo tempo con il piacere, come egli stesso ammette, di una avvertita partecipazione che non è solo godimento dell’occhio, ma nutrimento dello spirito; un nutrimento che si appaga solo quando la percezione si fa immagine… . “. Il catalogo, oltre a documentare il percorso delle opere, si avvale inoltre del contributo di Linda Gezzi .