Arnoldo Ciarrocchi Acquarelli dagli anni sessanta
Arnoldo Ciarrocchi Acquarelli dagli anni sessanta
27 gennaio - 27 febbraio 2009
ORARIO:
lunedì - venerdì dalle 9.00 alle 18.00
DOVE:
Palazzo Turchi di Bagno
C.so Ercole I d'Este, 32 Ferrara
Taglio del nastro domani, martedì 27 gennaio alle ore 17 a Palazzo Turchi di Bagno (C.so Ercole I D'Este, 32) per la mostra Arnoldo Ciarrocchi Acquarelli dagli anni sessanta.
Promossa dall'Università degli Studi di Ferrara, che prosegue nel suo impegno a valorizzare il mondo dell'arte, e dall'Accademia Raffaello di Urbino, la manifestazione, che in marzo sarà ospitata ad Urbino presso la Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello, si è avvalsa anche della collaborazione dell'Accademia di Belle Arti di Urbino.
La mostra, che vede in prima linea l'impegno del Sistema Museale d'Ateneo e del suo Presidente, Prof. Benedetto Sala, valorizza ed esalta l'opera di Arnoldo Ciarrocchi, artista marchigiano scomparso nel 2004, tra gli artefici riconosciuti, soprattutto per le sue qualità di incisore, del panorama artistico italiano del secondo Novecento.
A disegnare il percorso delle mostra, oltre trenta acquarelli, compresi in un arco di tempo che va dai primi anni sessanta ai novanta, provenienti dalla collezione di Rinalda Mori Ciarrocchi.
All'acquarello l'artista si dedica con passione ed energia anche maggiore che nella pittura, a partire dalla fine degli anni cinquanta, attratto soprattutto dalla possibilità di "seguire - come egli stesso sosteneva – nell'arco della giornata l'esaltarsi e lo scolorarsi della luce".
"Un elemento questo - spiega la Prof.ssa Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Università di Ferrara - che, peculiare alla tecnica, accomuna le opere qui esposte: carte giocate tutte sul filo della memoria, di un rapporto emotivo con la realtà che si ritrova nei paesaggi, quelli della sua terra natia, dell'Asola, di Fontespina, del Montecosaro, quanto nei ritratti appositamente selezionati per l'occasione".
Su questi lavori si sono soffermati il Dott. Umberto Palestini, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Urbino, che sottolinea come sia "la trasparenza a dominare sovrana nel circoscritto universo di Ciarrocchi, dove si avvertono i bagliori soffusi dell'infinito leopardiano. Un chiarore di cui si ammantano anche i ritratti femminili, che con sorprendente espressività nascono da segni minimi e da tocchi di colore che accompagnano le accennate anatomie come amorosi compagni".
"D'altro canto - prosegue Palestini - l'artista aveva sottolineato nei suoi appunti come i titoli, attribuiti a ritratti e paesaggi, fossero interscambiabili, punti convergenti di traiettorie indirizzate a svelare segrete corrispondenze".
"A carico di una rinnovata energia - commenta la Prof.ssa Fiorillo - l'artista insegue dunque la luce dei suoi dolci colli, lavora ‘sul motivo’, poco preoccupato di restituirne, però, un'immagine fedele quanto piuttosto la sua trasfigurazione sulla quale un ruolo importante gioca la memoria. Ciò avviene anche quando, ed è spesso così, l'artista è di fronte ai luoghi o alle 'cose', dal momento che il filtro che egli aziona è l'emozione o, si potrebbe anche dire, la memoria dell'emozione, valendo tale misura anche per i ritratti".
A corredo della mostra è stato realizzato un catalogo che, oltre a documentare il percorso delle opere, contiene note critiche della Prof.ssa Fiorillo e del Dott. Palestini e testi di presentazione del Rettore dell'Università di Ferrara, Prof. Patrizio Bianchi, del Presidente dell'Accademia Raffaello, Prof.Giorgio Baiardi, del Presidente dello SMA, Prof. Benedetto Sala.