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GEOLOGIA DELLE PIANURE ALLUVIONALI

Anno accademico e docente
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English course description
Anno accademico
2015/2016
Docente
MARCO STEFANI
Crediti formativi
6
Periodo didattico
Secondo Semestre
SSD
GEO/02

Obiettivi formativi

Conoscenze.
Il corso intende fornire le competenze necessarie alla comprensione geologica dei sistemi deposizionali fluviali e deltizi. Verrà esaminata la dinamica fluviale dalle are montane a quelle di pianura alluvionale, fino ai sistemi costieri di delta o estuario. Verranno esaminati i caratteri dei sistemi fluviali attuali, confrontati con i corpi sedimentari quaternari delle attuali aree di pianura alluvionale e con analoghe formazioni antiche. Particolare enfasi verrà data ad esempi concreti italiani, ma verranno discussi anche altri sistemi fluviali e successioni sedimentarie in bacini europei ed extraeuropei. Attenzione verrà posta a vai aspetti applicativi, quali quelli minerari, idrogeologici, geotecnici e quelli concernenti la microzonazione del rischio sismico.
Abilità.
Capacità di lettura ed interpretazioni della cartografia topografica, geomorfologica e geologica dei sistemi fluviali e delle aree di pianura alluvionale e deltizia. Lettura di carte storiche di sistemi fluviali e deltizi. Interpretazione di cartografia antica, utile per la ricostruzione dei sistemi fluviali. Interpretazione di immagini satellitari nel visibile ed infrarosso a falsi colori. Lettura ed interpretazione di modelli altimetrici Lidar del terreno di aree di pianura alluvionale e deltizia. Interpretazione dei diagrammi climatologici ed idrografici. Capacità di lettura delle relazioni fra assetto geologico, dati pedologici, archeologici e strutture antropiche territoriali ed urbane. Interpretazione dei dati sull’evoluzione fluviale e costiera. Interpretazione geologica di sondaggi a carotaggio continuo, prove penetrometriche a piezocono o sismocono. Conoscenze di base sull’interpretazione dei dati geotecnici ed idrogeologici in aree di pianura alluvionale e loro ricadute applicative. Concetti di base della microzonazione sismica in aree di pianura.

Prerequisiti

Una fruttuosa fruizione del corso richiede una conoscenza di base di concetti delle scienze geologiche, con particolare riguardo per quelli della climatologia, geomorfologia, telerilevamento, sedimentologica e stratigrafia. La capacità di lettura delle carte topografiche e geologiche è pure importante, così come la capacità di visualizzazione mentale delle geometrie bidimensionali e tridimensionali. Frequentazione della formazione sulla sicurezza luoghi di lavoro e durante le escursioni.

Contenuti del corso

1) Introduzione: obiettivi e modalità di svolgimento del corso.
Caratteri generali dei bacini fluviali.
I bacini fluviali, spartiacque morfologici ed idrologici, affluenti, loro gerarchia.
Aree esoreiche, endoreiche, areiche.
Profilo di fondo.
2) Caratteristiche idrologiche e climatiche e trasporto di sedimento.
Portata liquida e solida.
Cenni di climatologia e regime delle precipitazioni.
Regimi Fluviali (es. nivale, pluvionivale, monsonico, ecc.).
Esempi di regimi fluviali da fiumi italiani, europei ed extraeuropei.
Carico sedimentario fluviale; carico di fondo, in sospensione, disciolto. Cenni sui meccanismi di trasporto.
3) Le sorgenti di sedimento.
Controlli litologici, morfologici, climatici.
Erodibilità dei diversi litotipi nei vari contesti climatici.
Cenni sulle influenze pedologiche.
Esempi di sorgenti di sedimento in Italia, Europa e continenti extraeuropei.
I massicci granitici e metamorfici delle Alpi Occidentali, le Prealpi Calcaree, le zone calanchive dell’Appennino, ecc.
4) Il reticolo fluviale.
I controlli strutturali, litologici e climatici sull’organizzazione del reticolo fluviale.
Esempi italiani, europei ed extraeuropei.
Il reticolo fluviale delle Alpi ed Appennini, bacini estensionali appenninici, ecc.
L’organizzazione dei sistemi fluviali dalla sorgente alla foce.
Caratteri deposizionali delle conoidi intravallive e pedemontane.
Il ruolo del laghi prealpini come trappole di sedimento.
Sistemi fluviali a treccia, a meandro, pensili di bassa pianura alluvionale.
5) Esempi regionali con particolare riguardo all'Italia.
L’alta pianura piemontese, lombarda e veneta e suoi rapporti con i corpi morenici quaternari.
Caratteri della pianura lombardo-piemontese, veneto-friulana, emiliano-romagnola.
Esempi di fiumi europei ed extraeuropei.
6) I sistemi deposizionali costieri, estuarini e deltizi.
Classificazione delle tipologie deltizie.
Grandi sistemi fluviali europei (Rodano, Reno, Danubio) ed extraeuropeo, con relativi sistemi deltizi (Nilo, Mississippi, Gange, ecc.).
Delta del Po e altri sistemi deltizi italiani, sistemi lagunari, laguna di Venezia.
L’assetto geologico e geomorfologico della pianura alluvionale e deltizia ferrarese.
Rapporti fra evoluzione deposizionale ed idrografica, insediamento antropico e crescita urbana; esempi italiani; il caso di Ferrara.
Esempi di successione deltizie fossili, come nel Pliocene bolognese.
Importanza economica ed applicativa dei sistemi fluviali e deltizi.
Giacimenti tipo placer, giacienti di uranio, carbone e lignite. Depositi di gas ed idrocarburi liquidi in successioni fluviali; l’esempio del Mare del Nord.
Pietre da taglio e scultura in corpi fluviali e delitzi, esempi dalle arenarie carbonifere e permo-triassiche d’Europa.
Aspetti idrogeologici delle successioni fluviali e deltizie, copri acquiferi, rischi da inquinamento e salinizzazione.
Aspetti geotecnici delle successioni fluviali e deltizi.
L’applicazione agli effetti di microsismici di sito e la microzonazione sismica. Esempi dalla pianura emiliana.

Metodi didattici

Lezioni frontali con proiezioni; laboratori di lettura carte ed immagini territoriali. Dato che non esistono dei libri di testo adeguati alle tematiche e al livello del corso, appare molto auspicabile un’assidua frequenza. Alcune escursioni sul terreno, a successioni fluvio.deltizie affioranti in Appennino e nella pianura emiliano rappresentano una parte fondamentale ed imprescindibile delle attività didattica.

Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica dell’apprendimento e la formulazione della votazione si baseranno su di un esame orale finale. Il candidato dovrà esporre oralmente una relazione personale, basata su immagini organizzate in Power Point, su l’articolazione idrografica e deposizionale di un sistema fluviale o su altri temi regionali, preventivamente concordati con il docente. L’esame comprenderà poi una prova orale di lettura di carte geologiche e immagini satellitari e domande su vari argomenti del corso. Particolare attenzione verrà posta ai corpi geologici esaminati durante le escursioni che rappresentano parte imprescindibile dell’attività didattica. Chi, per fondati motivi, non avesse potuto partecipare alle escursioni suddette, dovrà dimostrare comunque un’ampia dimestichezza a luoghi e tematiche geologiche, rivisitati autonomamente. La sintesi dei punteggi delle varie domande fonderà l’assegnazione del voto finale, in trentesimi.

Testi di riferimento

Ricci Lucchi: Sedimentologia. Ed. Clueb.
Walker and James: Facies Model. Geological Assocaition of Canada.
Testi, carte e dispense distribuiti durante lo svolgimento del corso.

La consultazione del sito Google Earth è sempre fondamentale, anche con il confronto diacrono di immagini satellitare di epoca diversa e l'uso di streetview e delle foto associate.

Per la Pianura Padano-Veneta è fondamentale Carta geomorfologica della Pianura Padana = Geomorphological map of Po plain . Carta altimetrica e dei movimenti verticali del suolo della Pianura Padana = Map of relief and vertical movements of Po plain : scala/ scale 1 : 250.000, SElCA, Firenze, 1997.