STORIA DEL DIRITTO PENALE
Anno accademico e docente
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- English course description
- Anno accademico
- 2022/2023
- Docente
- MICHELE PIFFERI
- Crediti formativi
- 6
- Periodo didattico
- Secondo Semestre
- SSD
- IUS/19
Obiettivi formativi
- Le conoscenze acquisite al termine del corso riguardano: (1) i principali problemi metodologici della ricerca storiografica e storico-giuridica in materia penale; (2) i rapporti tra potere dello Stato e diritto penale; (3) le filosofie punitive in età medievale, moderna e tra Otto e Novecento; (4) l'impatto della criminologia sui sistemi penali in Europa e negli USA; (5) i caratteri del diritto penale totalitario.
Le abilità acquisite dagli studenti sono: (1) comprensione del carattere politico e costituzionale del diritto penale; (2) comprensione delle logiche che hanno guidato le politiche criminali nelle diverse epoche; (3) capacità di comparare fonti di diritto penale di contesti geografici diversi capendo le affinità, le differenze e le reciproche influenze. Prerequisiti
- Aver sostenuto gli esami di storia del diritto medievale e moderno, diritto costituzionale, diritto privato; è preferibile anche aver sostenuto l'esame di storia delle costituzioni e codificazioni.
Contenuti del corso
- Il corso esamina lo sviluppo storico del diritto criminale nell'esperienza giuridica medievale, moderna e contemporanea, attraverso lo studio di alcuni istituti esemplari del diritto sostanziale e processuale. In particolare il corso assume come chiave di lettura il passaggio da un assetto di giustizia penale negoziata e gestita prevalentemente dai privati e dai loro gruppi di appartenenza ad una giustizia di tipo egemonico, nella quale interviene un soggetto rappresentante del potere pubblico a regolare le procedure, dirimere i conflitti, infliggere le pene. I principali temi analizzati sono: l'origine del processo inquisitorio; l'elaborazione teorica dei principi di diritto penale; il sistema dei reati e delle pene nel medio evo; la riforma penale nel Settecento; le codificazioni penali nell'Ottocento; la figura del delinquente e del deviante nell'Ottocento; le scuole penalistiche in Italia tra Otto e Novecento.
10 ore sono dedicate allo studio diretto delle fonti, medievali e moderne. 6 ore ad incontri seminariali con relatori stranieri. Metodi didattici
- Lezione frontale. Quattro ore di lezione si svlgeranno nella sala dei libri antichi per imparare a consultare le fonti della dottrina medievale, in particolare con riferimento a problemi del processo penale romano-canonico. Tre lezioni di due ore saranno tenute da ospiti stranieri.
Modalità di verifica dell'apprendimento
- Esame orale. Saranno effettuate 5/6 domande sia sulla parte medievale che su quella moderna. Agli studenti sarà chiesto di contestualizzare e spiegare testi e fonti utilizzati a lezione. Il voto in trentesimi sarà la media del voto sulle singole domande.
Testi di riferimento
- Per gli studenti frequentanti:
Appunti delle lezioni e materiale distribuito a lezione. Nel materiale didattico del sito sono resi disponibili le fonti e i testi commentati a lezione.
Per gli studenti non frequentanti:
1. M. SBRICCOLI, "La penalistica civile. Teorie e ideologie nel diritto penale dell'Italia unita", in A. Schiavone (a cura di) Stato e cultura giuridica in Italia dall'Unità alla Repubblica, Roma-Bari, Laterza, 1990, pp. 147-232.
2. G. NEPPI MODONA – M. PELISSERO, La politica criminale durante il fascismo, in Storia d'Italia. Annali, 12: La criminalità, a cura di L. Violante, Torino, Einaudi, 1997, pp. 757-847.
3. M. SBRICCOLI, Le mani in pasta e gli occhi al cielo. La penalistica italiana negli anni del fascismo, in Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, XXVIII, 1999, pp. 817-850 (download al link http://www.centropgm.unifi.it/quaderni/28/quaderno.pdf#0817)
4. M. PIFFERI, La doppia negazione dello ius migrandi tra Otto e Novecento, in O. GIOLO, M. PIFFERI (a cura di), Diritto contro. Meccanismi giuridici di esclusione dello straniero, Torino, Giappichelli, 2009, pp. 47-78.