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Diritto internazionale privato e processuale - 6 crediti

a.a. 2010/2011 - Prof. Pietro Franzina

 

Contenuti del corso

A.     CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

1.     Oggetto e funzioni del Diritto internazionale privato e processuale (D.i.p.p.)

La regolamentazione dei rapporti giuridici privati caratterizzati da elementi di internazionalità: il problema del coordinamento fra ordinamenti giuridici statali ed i valori che in esso si confrontano (in particolare: la rilevanza costituzionale del problema internazionalprivatistico, in Italia, e i rapporti tra D.i.p.p. e tutela dei diritti umani). Rilievi generali circa le «risposte» che tale problema riceve nella esperienza giuridica contemporanea: la «relatività» delle soluzioni statali; la diversificazione delle fonti e il ruolo della cooperazione internazionale (attori, «luoghi» e tecniche della cooperazione). In particolare: genesi, sviluppo e avvenire del D.i.p.p. dell’Unione europea.

2.     Il diritto internazionale privato e processuale visto da tre angolature prospettiche

Il D.i.p.p. nella prospettiva delle scienze giuridiche: origine ed evoluzione degli studi internazionalprivatistici; i confini della disciplina e la sua autonomia metodologica.

Il D.i.p.p. nella prospettiva dell’analisi storica, politica ed economica dei fenomeni sociali: i fenomeni di mobilità internazionale (delle persone, dei lavoratori, dei capitali, dei servizi, dei beni, etc.) e la necessità di una loro efficace regolazione; le possibili idee-guida del governo di tali fenomeni: la comity, la reciprocità, la realizzazione dei diritti individuali sul presupposto della «fungibilità» delle esperienze giuridiche nazionali e nell’ottica di un ordinamento «aperto».

Il D.i.p.p. nella prospettiva del giurista pratico: il contesto giudiziale; il contesto amministrativo e quello notarile; il contesto arbitrale.

B.     I PROBLEMI

1.     La determinazione dell’ambito della giurisdizione statale

Considerazioni generali – Il concetto di giurisdizione, fra universalità e limitatezza; i valori in gioco nella disciplina della giurisdizione (il diritto di accesso alla tutela giurisdizionale, l’efficiente allocazione delle risorse statali consacrate all’amministrazione della giustizia; la volontà dello Stato di «amministrare» giudizialmente, attraverso i propri organi, talune categorie di rapporti, etc.). Tecniche di determinazione dell’ambito della giurisdizione statale: struttura e funzionamento delle norme sulla giurisdizione. Rapporti fra le norme sulla giurisdizione e le norme che disciplinano il coordinamento fra procedimenti contemporaneamente pendenti in più Stati e la circolazione delle decisioni straniere. Le fonti della materia ed il loro coordinamento.

Le norme – La disciplina dell’Unione europea, con particolare riguardo alle controversie «in materia civile e commerciale» (il regolamento n. 44/2001/CE e la sua prossima revisione). La disciplina convenzionale (le Convenzioni di Lugano del 1988 e del 2007). La disciplina di diritto comune (gli articoli da 3 a 11 della legge 31 maggio 1995 n. 218).

2.     L’individuazione della legge applicabile

Considerazioni generali – I «conflitti di leggi» e le tecniche impiegate per la loro soluzione: struttura e funzionamento delle norme di conflitto, con particolare riferimento a quelle che impiegano il c.d. metodo tradizionale dei conflitti di leggi e il metodo delle considerazioni materiali. L’interpretazione della norma di conflitto: il problema della qualificazione; il problema delle questioni preliminari. Gli effetti della norma di conflitto: il problema del rinvio. Limiti al funzionamento delle norme di conflitto: i principi di ordine pubblico e le norme di applicazione necessaria. L’applicazione giudiziale della norma di conflitto e delle norme straniere eventualmente richiamate.

Le norme – La disciplina dell’Unione europea, con particolare riguardo alle obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali (i regolamenti «Roma I» e «Roma II»). La disciplina convenzionale, con particolare riguardo ai cognomi e nomi (la Convenzione di Monaco del 1980 sui cognomi e nomi). La disciplina di diritto comune, con particolare riguardo alla materia successoria (gli articoli da 46 a 49 della legge 31 maggio 1995 n. 218 alla vigilia della elaborazione di una regolamentazione uniforme in ambito europeo).

3.     La circolazione internazionale delle decisioni

Considerazioni generali – I presupposti teorici del riconoscimento dell’efficacia delle decisioni straniere e le tecniche impiegate per realizzarlo. Il riconoscimento «automatico» e il riconoscimento subordinato al perfezionarsi di un procedimento. Le condizioni del riconoscimento e, in particolare, il requisito della c.d. competenza internazionale. Il divieto di riesame del merito.

Le norme – La disciplina dell’Unione europea, con particolare riguardo alla decisioni «in materia civile e commerciale» (il regolamento n. 44/2001/CE e la sua prossima revisione; cenni al regolamento n. 805/2004/CE, al regolamento n. 1896/2006/CE e al regolamento n. 861/2007/CE). La disciplina convenzionale, in particolare bilaterale (cenni). La disciplina di diritto comune (gli articoli da 64 a 67 della legge 31 maggio 1995 n. 218).

4.     L’assistenza giudiziaria internazionale

Considerazioni generali – L’esercizio delle funzioni giurisdizionali come espressione di una potestà di imperio necessariamente limitata, quanto ai suoi effetti, alla sfera di sovranità dello Stato territoriale. La pratica necessità della cooperazione internazionale, le sue tecniche ed i livelli (diplomatico, giudiziario, amministrativo) a cui può svolgersi l’assistenza.

Le norme – La disciplina dell’Unione europea relativa alla cooperazione in materia di prove e notificazioni (il regolamento n. 1206/2001/CE e il regolamento n. 1393/2007/CE). La disciplina convenzionale (cenni). La disciplina di diritto comune (cenni).

5.     I rapporti fra i problemi sopra indicati e il coordinamento delle relative soluzioni

Considerazioni generali – I rapporti tra la disciplina della competenza e le norme sul riconoscimento delle decisioni. I rapporti fra la disciplina della competenza e le norme sulla legge applicabile. La ricerca di soluzioni «integrate».

Le norme – Le obbligazioni alimentari nel diritto internazionale privato dell’Unione europea (il regolamento n. 4/2009/CE). La Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti.

Nota: l’insegnamento è offerto anche nell’ambito del “pacchetto tematico” dal titolo “L’impresa transnazionale”; agli studenti interessati saranno indicate, all’inizio delle lezioni, le attività didattiche loro proposte in funzione del raccordo con gli altri insegnamenti del “pacchetto”.

Testi consigliati

Gli studenti frequentanti possono preparare l'esame sugli appunti delle lezioni e su: a) Leandro, Art. 4, sub I), in Regolamento CE n. 593/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali - Commentario, a cura di Salerno e Franzina, in Nuove leggi civili commentate, 2009, p. 637-671; b) Franzina,  Art. 4, sub II), ivi, p. 671-691.

Gli studenti non frequentanti possono preparare l’esame sui seguenti due testi: a) Mosconi, Campiglio, Diritto internazionale privato e processuale – Parte generale e contratti, 5a ed., Utet, 2010, limitatamente ai capitoli I, III, IV e VI; b) Salerno, Giurisdizione ed efficacia delle decisioni straniere nel regolamento (CE) n. 44/2001, 3a ed., Cedam, 2006 (esclusi però: i paragrafi 9, 11, 12, 13 e 14 del capitolo III; i paragrafi 9 e 10 del capitolo IV; i paragrafi 11, 14 e 15 del capitolo V).

Ai fini della preparazione dell’esame è richiesta a tutti gli studenti, frequentanti e non frequentanti, la consultazione delle norme oggetto di studio, reperibili ad esempio in Legge di riforma del diritto internazionale privato e testi collegati, a cura di Clerici, Mosconi e Pocar, 6a ed., Giuffrè, 2009. Una parte di tali norme sarà comunque disponibile anche nel «mini sito» dell’insegnamento.