IL RUOLO PROFESSIONALE DELL'EDUCATORE II

Anno accademico e docente
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English course description
Anno accademico
2021/2022
Docente
DARIO FORTIN
Crediti formativi
8
Periodo didattico
Primo Semestre
SSD
MED/48

Obiettivi formativi

PRIMA PARTE + LABORATORIO
Nell’arco del triennio l’obiettivo generale della materia è di acquisire capacità relazionali da utilizzare nelle attività di promozione, prevenzione, cura e riabilitazione, al fine di maturare uno stile proprio di intervento educativo, a favore di persone e gruppi, in equilibrio tra coinvolgimento e distacco, tra intenzionalità educativa ed autorealizzazione della persona. Inoltre raggiungere un orientamento interpretativo autonomo rispetto alle competenze proprie delle altre professioni, al fine di collaborare per meglio soddisfare il benessere biopsicosociale della persona.
Per il secondo anno, in un continuum con il programma sviluppato nel corso del primo anno, gli obiettivi specifici sono: approfondire la conoscenza della deontologia professionale e la consapevolezza della personale identità professionale dell’educatore, attraverso una più profonda consapevolezza di sé nello sviluppo delle abilità di “congruenza”, “considerazione positiva incondizionata” ed “empatia”.
Acquisire metodologie e tecniche finalizzate alla gestione della relazione di aiuto professionale, con particolare attenzione al colloquio di aiuto e alla comunicazione efficace. Sviluppare le capacità di costante autovalutazione rispetto alle conoscenze proposte ed alle competenze sperimentate in laboratorio.
SECONDA PARTE
Attraverso un percorso guidato per l’acquisizione di competenze, gli studenti saranno in grado di a) comprendere alcuni aspetti sottostanti il comportamento umano; b) applicare tecniche specifiche di analisi del comportamento individuale e nel contesto relazionale, c) progettare strumenti di rilevazione di base appropriati ai diversi contesti
Particolare attenzione verrà data ai diversi tipi di osservazione, lungo il continuum alto-basso grado di strutturazione della raccolta e classificazione delle informazioni, ma anche del loro utilizzo. Per esempio le guide o griglie di osservazione, che riportano elenchi di comportamenti attesi; le check list, utili per controllare la presenza o meno di determinati comportamenti; le scale di valutazione, fruibili quando si vuole definire l’intensità di determinati caratteri e comportamenti, ma anche, al polo opposto, quando l’osservatore annota semplicemente ciò che accade, senza utilizzare strumenti strutturati. Tutto questo in un’ottica di appropriatezza dei mezzi utilizzati a seconda del contesto applicativo e normativo, all’età degli utenti e alle ipotetiche problematiche che essi portano con sé.

Prerequisiti

Conoscenze relative a psicologia dello sviluppo ed elementi di psicopatologia

Contenuti del corso

PRIMA PARTE + LABORATORIO
Il cambiamento della persona: nel settore socio sanitario e negli approcci di intervento
Relazione e relazione di aiuto; Il Lavoro sociale di rete
Cenni su progettazione e progetto educativo personalizzato;
Cenni sui criteri professionali per trovare collaborazione e aiuto necessario (confronto fra colleghi di equipe mono o pluriprofessionali, supervisione, aggiornamento specifico …);
Approfondimento e sviluppo dei concetti e delle competenze relative a “congruenza”, “considerazione positiva incondizionata” ed “empatia” applicati all’educatore professionale;
Il colloquio di aiuto: tipologie, obiettivi, atteggiamenti corretti e scorretti, tecniche e sue variabili (tempo, condizioni spaziali, contesto,…); Strumenti di autovalutazione dell’efficacia del colloquio di aiuto
SECONDA PARTE
• Il comportamento, i metodi osservativi, entrambi con i rispettivi razionale, le modalità applicative ai diversi setting.
• Osservare il comportamento e le interazioni, il tutto attraverso la sistematicità.
• Schemi di codifica, check-list, scale di valutazione, funzioni di base: esempi ed esercitazioni su casi.
• Introduzione all’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) e del PEI (Piano Educativo Individualizzato)
• Come costruire uno strumento personalizzato al contesto ed allo scopo.
• Inserire le tecniche nel progetto educativo: progettare per applicare.
• Accenni al ruolo dell’intervista sia anamnestica che di approfondimento come modalità complementare all’osservazione del comportamento.

Metodi didattici

PRIMA PARTE + LABORATORIO
Il corso prevede, parallelamente agli apporti teorici (8 ore) un’attività a carattere esperienziale e la rielaborazione delle esperienze d’aula e di osservazione sul campo (45 ore). Allo studente è richiesta la disponibilità a coinvolgersi in un processo di apprendimento che conduca ad un coinvolgimento personale, in un training costante ed in un cammino di crescita e ricerca. Saranno proposti esercizi (simulazioni di realtà, analisi di testi di colloquio, lavori di gruppo, role playing … ) al fine di promuovere nello studente un apprendimento attivo, sia sul piano cognitivo, ma anche su quello affettivo, comportamentale, emozionale e relazionale.
SECONDA PARTE
Il modus operandi di tutto il corso è incentrato sul connubio tra teoria e pratica.
Verranno utilizzati video e registrazioni per permettere ai discenti di esercitarsi ed apprendere da materiale già opportunatamente predisposto.
Verrà richiesto agli studenti di portare una loro situazione specifica (possibilmente accaduta durante un tirocinio) al fine di contestualizzare quanto appreso.
Sono previste esercitazioni sia individuali che in piccolo gruppo.

Modalità di verifica dell'apprendimento

PRIMA PARTE
Valutazione oggettiva
La valutazione oggettiva dell’insegnamento avviene con una prova scritta formata da 3 risposte su 4 domande aperte.
Le domande sono centrate sui contenuti dei testi per l’esame, sulle lezioni teoriche e sul materiale consegnato dal professore. Nella valutazione sono apprezzati i collegamenti che lo studente saprà fare tra gli aspetti teorici e le attivazioni sperimentate nel Laboratorio di Formazione Esperienziale.
L’esame si svolgerà in modo integrato con il modulo di insegnamento del dott. Alessandro Failo

Autovalutazione
L’ammissione alla prova oggettiva, di cui sopra, avviene dopo la consegna (ai docenti di Laboratorio) di uno scritto finale di autovalutazione individuale relativo alle attività del Laboratorio di Formazione Esperienziale.
Le attività di autovalutazione sono regolarmente svolte nel corso di tutte le attività di laboratorio:
-autovalutazione individuale
-autovalutazione tra pari
-diario di bordo
-momenti di scrittura autobiografica
-stimoli di riflessione sull’esperienza
Ciò viene realizzato non solo per motivi didattici, ma anche per il carattere specificamente professionalizzante che hanno i processi di autovalutazione in educazione professionale.
Altre modalità di valutazione verranno eventualmente concordate con i docenti.

SECONDA PARTE
La valutazione dell’insegnamento avverrà tramite prova scritta basata sull’analisi di un caso applicando gli strumenti più opportuni.
L’esame si svolgerà in maniera integrata con il modulo di insegnamento del prof. Fortin in un’unica prova di valutazione.

Testi di riferimento

PRIMA PARTE
Per l’esame:
1. Mucchielli R., Apprendere il counseling - Manuale di autoformazione al colloquio d’aiuto, Erickson, Trento, 2007 (presentazione: La relazione d’aiuto nel counseling e nel lavoro sociale; cap.1: definizione e prospettive del colloquio d’aiuto; cap.3: Atteggiamenti corretti e scorretti nella conduzione del colloquio)
2. Bertolini P., Caronia L., Ragazzi difficili, pedagogia interpretativa e linee di intervento, La Nuova Italia, Firenze, 1993 (cap. VI: Conoscere e comprendere, paragrafi 1,2,3 pp. 85-94;)
3. Rogers C.R., Potere personale, Astrolabio, Roma 1978 (pp. 11-33 La politica delle professioni di aiuto)
4. Dallari M., Tra obbedienza e disobbedienza. Autonomia e responsabilità come obiettivi educativi, in: Barnao C., Fortin D., Accoglienza e autorità nella relazione educativa, Erickson, Trento 2009 (cap.9:)
5. Bastianoni P., Taurino A., La relazione educativa in comunità per minori: dalla disfunzionalità familiare alla “terapeuticità” degli interventi, in: Codispoti O., Bastianoni P. e Taurino A., Dinamiche relazionali e interventi clinici, Carocci, Roma 2008.
5. Crisafulli, Molteni, Paoletti, Scarpa, Sambugaro, Giuliodoro, Il core competence dell’educatore professionale, Unicopli, Milano 2010 (cap. 6: Vitillo M., L’educatore professionale e l’ANEP).
6. Zucconi A., Howell P., “La Promozione della Salute - Un approccio globale per il benessere della persona e della società”, La meridiana, Molfetta 2005 (cap.12: Facilitare il cambiamento; La promozione della salute e l’individuo, pp. 215-235)
7. Fortin D., Educazione professionale. Contesto ed esperienze generative, coll. “I fiori del sale”, Ed. Università di Trento 2020 (Presentazione, pp.17-19; Cap. 3, pp. 49-65; Conclusioni, pp. 143-155)
8. Dispense e materiali consegnati a lezione dal docente (scaricabili da: www.explorans.it/41/materiali)
Letture consigliate anche in vista dell’elaborato di tesi:
1. Rogers C.R., La terapia centrata sul Cliente, Martinelli, Firenze, 1970
3. Gordon T., Genitori Efficaci, La Meridiana, Bari 1994
4. Carkhuff R., L’arte di aiutare, Erickson, Trento 1987
5. Demetrio D., Educatori di professione, La Nuova Italia, Firenze 1990
6. Demetrio D., La relazione è anche una virtù ?, in: “Animazione Sociale”, Novembre 2004, pp.12-18
7. Rosenberg M.B., Le parole sono finestre, oppure muri, Esserci, Reggio Emilia, 2003
8. Maida S., Nuzzo A., Reati A., Il colloquio nella pratica educativa, Carocci, Roma, 2006
9. Folgheraiter F., La logica sociale dell’aiuto, Erickson, Trento, 2007 (capitolo 1: società e servizi, in: http://formare.erickson.it/info/CAP_1_Logica.pdf )
10. Marmocchi P, Dall’Aglio C., Tannini M., Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Erickson, Trento 2004
11. Crisafulli F. (a cura di), E.P. Educatore Professionale. Manuale per i corsi di laurea e per la formazione permanente dell’Educatore professionale, Maggioli, Sant’Arcangelo di Romagna 2016
SECONDA PARTE
Slides e materiale fornito dal docente
Venuti P. (2001) L’osservazione del comportamento. Roma: Carrocci
Maida S., Molteni L., Nuzzo A., (2009) Educazione e osservazione- teorie, metodologie e tecniche. Roma: Carrocci Faber
Corbetta P. (1999, 2014: I° o II° edizione) Metodologia e tecnica della ricerca sociale (solo i capitoli sull’osservazione partecipante e sull’intervista). Milano: Il Mulino (testo opzionale)