Evento

Anatomie della mente | Secondo appuntamento “L’Attrice e lo Scrittore”

Conferenze e dibattiti

Secondo appuntamento del ciclo Anatomie della mente - Conferenze dei Giovedì di Psicologia - Anno XVI, a cura del Professor Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell'Università di Ferrara.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione di Unife e la Biblioteca Comunale Ariostea.

Anatomie della mente anche quest’anno si propone di esplorare paesaggi straordinari come la storia, la follia, la musica, la malattia, l’anima, il cinema, la poesia, la morte e la vita attraverso la lente della Psicologia. Sei nuove tappe del percorso di un viaggio con la psicologia e altre storie.

Programma

“L’Attrice e Lo Scrittore. La psicologia del comportamento amoroso e la storia di Vitaliano Brancati e Anna Proclemer"

Relatore: Professor Stefano Caracciolo

Abstract

Una Attrice, uno Scrittore. Si amano, si sposano, hanno una figlia. Sembrano felici. Invece qualcosa nel loro rapporto non funziona, appaiono screpolature, intrise di reticenze, insincerità, che lentamente ma progressivamente scavano un divario, fino a diventare un profondo solco emotivo. Si dividono. Si pèrdono. Per un anno quasi non si vedono. Poi lui muore, dopo un intervento chirurgico previsto come routinario. L’Attrice è Anna Proclemer, lo scrittore Vitaliano Brancati.

Venticinque anni dopo. Una vita dopo, una carriera da grande attrice, un nuovo amore, Anna estrae dal cassetto le lettere d’amore con Brancati e le commenta: Lettere da un Matrimonio. Il melodramma questa volta non è in palcoscenico ma, nero su bianco, vero più della finzione, nelle parole d’amore e di inquietudine che si scambiano:

Roma, 3 febbraio 1946. Anna a Vitaliano: “… e mi avvidi di come l’amore fosse stato, fra tanti, il problema più faticoso. Si voleva che io sapessi risolverlo, e con esso la fila delle sue terribili responsabilità: la fedeltà, la dedizione, l'essere in due (e la solitudine), il vivere per un altro (e il diritto all'egoismo), il matrimonio, il problema sessuale, i figli, il lavoro (comune, e in pratica talvolta divergente), ecc. ecc.”

Poi una figlia, una vita da attrice fatta di lontananze e di ritorni, infine il vuoto: quello della separazione, maturata con dolore dopo un lungo soggiorno in Inghilterra, e quello, definitivo, della morte in ospedale dove Anna lo aveva accompagnato, fiduciosa. Quaranta anni dopo, nel 1994, gli scrive una ‘Lettera d’amore in ritardo’. Eccone un brano:

“Da allora non ho cessato di rimpiangerti. Mi sei mancato ogni giorno. Ogni ora. Ogni mattina, quando aprivo il giornale… Adesso, quando apro il giornale o la TV. Pubblicità pornografiche, violenza, stupri, guerre, bestialità, soprusi, corruzione, menzogna, arroganza, una classe politica da incubo, i fascisti al governo… Mio dio! Come lo vivresti, tu, questo nostro tempo insano, così volgare, rozzo, incolto, privo di eleganza?”

Ma allora che cosa è, infine, l’amore? Quale neuroscienza ne può descrivere i meccanismi neuroendocrini? Quale psicologia ne può svelare i misteri meravigliosi e crudeli? Quale teoria può prevederne i cammini, talora facili e sereni, talora invece tortuosi e scivolosi?

Forse ha ancora ragione Freud, che scrisse ‘chiedetelo ai poeti’? rileggiamo ‘La verità, vi prego, sull’amore’ di W.H.Auden:

"Qualcuno dice che l’amore è un ragazzino

E Qualcuno che è un uccello

Qualcuno dice che fa girare il mondo

E Qualcuno che è una assurdità

E quando lo ho chiesto al mio vicino

Che sembrava che lo sapesse

Sua moglie si è davvero seccata

E ha detto che non era il caso".

 

Stefano CaraccioloOrdinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara.

Come partecipare

L'accesso è libero.

 

Materiali utili