Andrea Benetti - preHISTORIA CONTEMPORANEA

Locandina piccola

 

 

ANDREA BENETTI preHISTORIA CONTEMPORANEA

 

13 maggio - 19 giugno 2016

 

ORARIO:

da Lunedì a Giovedi e Domenica dalle 10 alle 18

Venerdì dalle 10 alle 17

Sabato chiuso

 

DOVE: Palazzo Turchi di Bagno

C.so Ercole I d'Este, 32 Ferrara

 

 

 

Locandina

Venerdì 13 maggio alle ore 18 sarà inaugurata presso il Sistema Museale di Ateneo a Palazzo Turchi di Bagno, la mostra di Andrea Benetti preHISTORIA CONTEMPORANEA curata da Marco Bertolini, Federica Fontana, Matteo Romandini, Marco Peresani e Ursula Thun Hohenstein.

Posta in ideale continuità con l’esposizione “VR60768 anthropomorphic figure”, tenutasi alla Camera dei Deputati nel 2015, questa mostra si arricchisce di nuovi elementi e installazioni. È un viaggio ideale tra arte contemporanea e preistorica, in cui verranno esposte dodici opere dell’artista ed alcune riproduzioni di opere paleolitiche, che testimoniano momenti cronologicamente distinti nella Preistoria. Si tratta dei calchi di due pietre dipinte provenienti da Grotta di Fumane, delle copie di ciottoli e blocchi incisi di Riparo Tagliente, rinvenuti nei giacimenti oggetto di studio dell’Università di Ferrara e la replica delle incisioni rupestri di Grotta dell’Addaura (PA).

«E’ un evento – nota Ursula Thun Hohenstein – di “contaminazione artistica”, in cui le opere di ignoti artisti preistorici dialogano con quelle di arte neorupestre di Andrea Benetti. È anche un’opportunità per esibire una parte della collezione di reperti d’arte paleolitica custoditi nel Museo di Paleontologia e Preistoria “Piero Leonardi” dello SMA, in questo momento inagibile, unitamente alle copie delle pietre dipinte del Museo di Sant’ Anna d’Alfaedo, prestate dalla Comunità Montana della Lessinia. Gli originali delle opere non sono sempre esposti al pubblico per motivi di studio e conservazione».

«Un dialogo – scrive Ada Patrizia Fiorillo – che dovrebbe in tal senso rafforzare le opportunità di riflettere sul tempo, sul suo registro, sui valori che la storia ha la capacità di trasmetterci, a patto di saperla leggere e reinterpretare per scoprirvi il senso di una modernità che la solleva da ingessature e da piedistalli, per renderla fluida, scorrevole, ovvero presente. Benetti avverte molto incombente questa aura del passato, tanto da utilizzarne, come materia e memoria, i resti (terra e polveri) o i dispositivi (la carta di Montesanto), senza che ciò riesca, fortunatamente, a sollevarlo dalla propria condizione presente. Il gioco della sintesi, il taglio ingenuo, la piattezza priva di profondità di quelle figure, galleggianti come su uno schermo, ne danno ragione».