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LISTA DEGLI AMMESSI ALLA VERIFICA FINALE

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REGOLAMENTO DELLA VERIFICA FINALE

Art. 1

(Data e luogo della prova)

La prova di verifica finale della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale si svolgerà venerdì 11 maggio 2012, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso l’Aula 2 della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara – sede di Rovigo (Viale Marconi n 2, Rovigo).

Art. 2

(Ammessi alla prova)

Sono ammessi alla prova gli iscritti alla Scuola in regola con l’obbligo di frequenza previsto nel regolamento della stessa.

L’elenco dei nominativi degli ammessi sarà reso noto domenica 6 maggio 2012 nel sito della Scuola, sezione News.

Art. 3

(Modalità di svolgimento della prova)

La prova di verifica consisterà in un elaborato scritto, su fogli vidimati dal Responsabile scientifico della Scuola.

Saranno fornite a tutti i candidati dodici domande comuni, una per ciascun tema trattato nelle dodici lezioni (seminariali e magistrali) programmate nella Scuola.

Il candidato è tenuto a rispondere a quattro domande, a sua scelta.

Durante lo svolgimento della prova è ammessa la sola consultazione di un codice costituzionale.

Art. 4

(Correzione e valutazione degli elaborati)

Gli elaborati consegnati saranno corretti dal Responsabile scientifico della Scuola, se necessario coadiuvato dal Tutor didattico e scientifico.

La valutazione per ciascun elaborato corretto sarà espressa secondo i seguenti giudizi: positivo ovvero negativo.

L’esito della prova di verifica finale sarà comunicato individualmente, tramite mail all’indirizzo di posta elettronica del candidato. Tale comunicazione avverrà, a cura del Tutor didattico e scientifico della Scuola, entro lunedì 21 maggio 2012.

Art. 5

(Consegna diplomi)

I candidati cui sarà stato comunicato l’esito positivo della prova scritta di verifica finale riceveranno il Diploma di partecipazione alla Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale, V Anno scolastico (2012).

La consegna dei diplomi avverrà venerdì 25 maggio 2012, alle ore 16.30, presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi (Piazza Vittorio Emanuele II, Rovigo), nell’ambito della Cerimonia conclusiva del V anno di attività della Scuola.

Art. 6

(Informazioni, chiarimenti, contestazioni)

Tutte le richieste di informazioni e di chiarimenti in riferimento al presente regolamento possono essere inoltrate al Tutor didattico e scientifico della Scuola, Dott.ssa Viviana Zanetti [scuolacostituzionale@unife.it].

Le eventuali contestazioni in ordine all’ammissione alla prova di verifica finale, alle sue modalità di svolgimento ed al suo esito finale dovranno essere inoltrate al Responsabile scientifico della Scuola, Prof. Andrea Pugiotto [andrea.pugiotto@unife.it]

 

IL DIVIETO DI TORTURA, SENZA SE E SENZA MA

Magari il film Diaz, in questi giorni sui grandi schermi, potrà sembrare – ai più ciechi – una narrazione eccessiva. Magari per molti è difficile rubricare le recenti sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che condannano l’Italia per le condizioni inumane e degradanti delle proprie galere, come attestazione di tortura di Stato. E ancor di più considerare tale la recentissima sentenza, sempre della Corte di Strasburgo, che egualmente condanna il nostro Paese per la politica dei respingimenti in alto mare verso la Libia.

E’ più rassicurante prestare fede all’allora Ministro degli Interni, Virginio Rognoni, che nel febbraio 1982 – rispondendo in Parlamento alle numerose interrogazioni sulle denunciate torture subite dai brigatisti arrestati in Veneto quali responsabili del rapimento del generale americano James Lee Dozier - escludeva categoricamente le accuse adombrate. Eppure, oggi, è proprio uno dei responsabili di quelle violenze, l’allora commissario di polizia Salvatore Genova, a riconoscere vere quelle accuse di tortura di Stato, di cui racconta le insopportabili modalità in un’intervista a L’Espresso del 12 aprile scorso.

Senza reticenze, va allora preso atto che l’abuso del monopolio della forza da parte dello Stato è una deviazione dalla legalità che il nostro ordinamento ha conosciuto. E un rischio cui è potenzialmente esposto, ora come allora. Eppure il divieto di tortura è assoluto e inderogabile, sia per la Costituzione che per le convenzioni internazionali in vigore nella Repubblica italiana, da quella di New York del 1984 alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950.

Lo scarto tra realtà dei fatti e normatività del diritto è stato il filo conduttore della lezione sul tema Persona, stato d’eccezione, divieto di tortura, svolta dalla Prof.ssa Cristiana Fioravanti (Associata d Diritto dell’Unione Europea nell’Università di Ferrara) presso l’Accademia dei Concordi, nell’ambito della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale di Rovigo.

La relatrice, con l’ausilio di casi tratti dalla giurisprudenza della Corte di Strasburgo e dei giudici italiani (con particolare riferimento alla Corte d’Appello di Genova che si è pronunciata sui noti fatti accaduti in occasione del G8 del 2001), ha ben chiarito le diverse declinazioni del concetto di tortura in ambito transnazionale ed i suoi doverosi corollari ordinamentali.In particolare, si è soffermata sull’ancora inattuato obbligo convenzionale di introdurre nel diritto penale italiano uno specifico reato di tortura accompagnato da sanzioni adeguate. Omissione, oggi, ancor più grave in presenza del riformato art. 117, comma 1, Cost. che impone al legislatore il pieno rispetto anche degli obblighi internazionali pattizi.

Prossimo appuntamento: giovedì 3 maggio, ore 17.00, presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. Sarà il Prof. Andrea Pugiotto, Ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Ferrara, a svolgere l’ultima lezione magistrale sul tema Obbedienza alla legge dello Stato e libertà di coscienza della persona. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. [venerdì 27 aprile 2012]

 

LA PERDURANTE ATTUALITA' DELL'ART. 1 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE

Non è agevole ragionare giuridicamente del concetto di sovranità popolare e di Repubblica fondata sul lavoro, in temi di crisi come quelli odierni. Tempi in cui il risentimento e la preoccupazione diffusi nel Paese sembrano terreno fertile per nuove (eppure sempre vecchie) sirene populistiche e antipolitiche. Se, tuttavia, il ragionamento è condotto con gli strumenti del giurista, allora i risultati possono essere anche inaspettati. E decisamente meno pessimistici del previsto.

E’ quanto accaduto ieri, presso il C.U.R., in occasione della lezione seminariale sul tema Stato, persona e sovranità popolare nell’art. 1 della Costituzione, svolta dal Prof. Andrea Pugiotto (Ordinario di Diritto costituzionale, nell’Università di Ferrara) nell’ambito dell’attività didattica della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale di Rovigo.

Prendendo l’avvio da alcuni fraintendimenti, presenti nel dibattito politico, circa la riforma del mercato del lavoro o circa la necessità di superare le tradizionali modalità di esercizio della sovranità, il Relatore ha analizzato i concetti costitutivi dell’art. 1 della Carta fondamentale: Repubblica, Democrazia, Lavoro, Sovranità popolare, Modi e limiti del suo esercizio stabiliti dalla Costituzione.

Con vivacità e non poche provocazioni intellettuali, il Prof. Pugiotto è riuscito a dimostrare l’attualità di concetti solo apparentemente superati (il Lavoro come fondamento di una Repubblica dove conta ciò che si fa, non ciò che si ha), la necessità di recuperare distinzioni smarrite (quella tra Democrazia, che risponde alla regola di maggioranza, e Repubblica, che abbraccia beni comuni non disponibili), l’importanza di non confondere la Sovranità popolare (esercitabile ininterrottamente attraverso tutti gli strumenti che la Costituzione garantisce) da un suo stravolgimento in sovranità d’investitura (ridotta a mera delega elettorale in bianco). Da ultimo, è stato chiarito perché non esistano poteri costituenti, cioè totalmente liberi, ma solo poteri costituiti, cioè vincolati dalla Costituzione nei mezzi e nei fini: anche il popolo sovrano, dunque, non può tutto. A maggior ragione, anche i legittimati dal voto popolare non possono liberarsi da quei principi e quelle regole costituzionali che fungono da argine al potere.

Prossimo appuntamento: giovedì 26 aprile, ore 17.00, presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. Sarà la Prof.ssa Cristiana Fioravanti, Associata di Diritto dell’Unione europea nell’Università di Ferrara, a svolgere la lezione magistrale sul tema Persona, stato d’eccezione, divieto di tortura. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. sabato 21 aprile 2012]

 

PERSONA E STATO NELLA DISCIPLINA DEL "FINE VITA"

Ci sono tre modi diversi per un malato di affrontare l’epilogo della sua esistenza: «Voglio morire», «Lasciami morire», «Aiutami a morire». Ciascuna di esse rimanda a tre diverse situazioni giuridiche.

«Voglio morire», dice il malato. E così dicendo rivendica per sé un vero e proprio diritto, giuridicamente riconosciuto. «Aiutami a morire», dice il malato. E così dicendo pretende qualcosa che l’ordinamento non gli può dare, essendo punito penalmente l’istigazione al suicidio e l’omicidio del consenziente. «Lasciami morire», dice il malato tenuto in vita dai moderni tentacoli terapeutici messi a punto dalla scienza e dalla tecnica medica: questo è il vero campo della contesa.

Ad essa ha guardato la lezione magistrale – non a caso titolata Persona e Stato nella disciplina del “fine vita” – svolta all’accademia dei Concordi dal Prof. Paolo Veronesi (Associato di Diritto costituzionale nell’Università di Ferrara), nell’ambito della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale di Rovigo.

L’assenza di una legge sul testamento biologico, induce molti a parlare di lacuna dell’ordinamento da colmare. Il Relatore ha invece, argomentato come tale omissione normativa non significhi assenza di diritto. Guardando più in alto della legge, dunque alla Costituzione,  si scopre infatti un pieno di normazione, ricavabile principalmente dall’art. 32 Cost. che riconosce e tutela il diritto alla salute, in una dimensione individuale (e non collettiva) e nel pieno rispetto della dignità umana (mai superabile da alcuna legge generale e astratta).

Con questa cornice costituzionale, il Prof. Veronesi ha poi analizzato il recente disegno di legge (già approvato in uno dei due rami del Parlamento) sul cd. testamento biologico, evidenziandone i non pochi profili di ilegittimità.

Prossimo appuntamento: venerdì 30 marzo, ore 16.00, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Rovigo, in Viale Marconi 2. Sarà la Prof.ssa Barbara Pezzini, Ordinaria di Diritto costituzionale nell’Università di Bergamo, a svolgere la quinta lezione seminariale in programma, dedicata al tema I doveri inderogabili di solidarietà nella Costituzione L’incontro è riservato agli iscritti alla Scuola.

[23 marzo 2012]

 

 

STATO E ANTISTATO

Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche,

C.so Ercole d'Este n. 37, Ferrara

Venerdì 23 marzo, ore 17.00

Conferenza interdisciplinare su "Stato e Antistato"

Si terrà venerdì 23 marzo, presso l'Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche, in C.so Ercole d'Este n. 37, con inizio alle ore 17.00, la Conferenza interdisciplinare sul tema "Stato e Antistato", promossa dal Dottorato di Ricerca in Diritto Costituzionale e da MaCrO (Laboratorio di studi interdisciplinari sulla mafia e le altre forme di criminalità organizzata). Il Seminario approfondirà il tema della libertà di associazione, confrontandosi, a tal proposito, con alcuni fenomeni negativi di costante attualità per l'Italia.

Un indirizzo di saluto all'iniziativa da parte della Regione Emilia-Romagna (che sostiene quest'anno le attività di MaCrO con un finanziamento erogato in base alla legge regionale n. 3/2011) sarà portato dalla Dott.ssa Rossella Selmini, Responsabile del Servizio politiche per la sicurezza della Regione. Dopo un'attenta ricostruzione del dato costituzionale - nei suoi aspetti storici, normativi e giurisprudenziali - svolta dalla Prof.ssa Giuditta Brunelli dell’Ateneo ferrarese (Autrice dello studio monografico Struttura e limiti del diritto di associazione politica, Giuffrè), seguiranno due ulteriori approfondimenti di grande interesse. Nel primo di questi il Dott. Gherardo Colombo si occuperà del tema dell'associazionismo segreto. Come si ricorderà, Gherardo Colombo - giudice e poi pubblico ministero a Milano - ha avuto un ruolo fondamentale nelle indagini che portarono alla scoperta della Loggia P2 e delle sue trame, nonché in molte altre importantissime inchieste italiane (Fondi neri IRI, delitto Ambrosoli e "Mani pulite" solo per citarne alcune). Nel secondo approfondimento, il Prof. Federico Varese, dell'Università di Oxford, si concentrerà invece sul fenomeno associativo di stampo mafioso. Il Prof. Varese - nato e cresciuto a Ferrara - è uno dei massimi esperti mondiali in materia. Il suo ultimo libro - già tradotto (o in corso di traduzione ) in più lingue - è Mafie in movimento (Einaudi 2011). Coordinerà l'incontro il Prof. Paolo Veronesi, costituzionalista dell’Università di Ferrara.

L’incontro è aperto al pubblico.

Programma:

Coordinatore:

Prof. Paolo VERONESI

Associato di Diritto costituzionale, Università di Ferrara

Saluto:

Dott.ssa Rossella SELMINI

Responsabile Servizio politiche per la sicurezza, Regione Emilia Romagna

Relazioni:

La libertà di associazione nell’ordinamento costituzionale

Prof.ssa Giuditta BRUNELLI

Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, Università di Ferrara

Il fenomeno dell’associazionismo segreto

Dott. Gherardo COLOMBO

Presidente Garzanti editore

Il fenomeno dell’associazionismo mafioso

Prof. Federico VARESE

Professor of Criminology, Università di Oxford

 

I DIRITTI INVIOLABILI DELLA PERSONA IN COSTITUZIONE

Solitamente una riflessione sullo statuto dei diritti di libertà muove dalle diverse, possibili ricostruzioni filosofiche (umanesimo laico, giusnaturalismo cattolico, solidarismo socialista) capaci di spiegarne la genesi, lo sviluppo, il fine ultimo. Se però a parlarne è un giurista positivo il punto di partenza è diverso, meglio capace di far comprendere che quello dei diritti di libertà è innanzitutto un problema storico (prima che filosofico), concreto (prima che teoretico).

L’origine dei diritti tradotti nelle Costituzioni del secondo novecento, infatti, si coglie correttamente solo guardando all’esperienza della catastrofe (la shoah, i gulag) ed alla dura pedagogia della storia (i totalitarismi del novecento, i conflitti mondiali), perché dietro ogni enunciazione di diritto inviolabile c’è una “situazione orribile” che si vorrebbe per il futuro rimuovere.

Le Carte costituzionali, specialmente attraverso il riconoscimento dei diritti (iura), rappresentano il tentativo artificiale (perché frutto dell’intelligenza umana) di dire «mai più» attraverso gli strumenti del diritto (lex). Sono argini giustificati dalla diffidenza dell’uomo sull’uomo. Sono barriere al ritorno degli orrori del passato perché – come scrive Primo Levi - «è avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire. Può accadere, e dappertutto».

Muovendo da questa consapevolezza il Prof. Roberto Romboli (Ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Pisa) ha svolto ieri presso la sede C.U.R. una appassionante e istruttiva lezione seminariale sul tema dei Diritti inviolabili della persona nella Costituzione, nell’ambito del programma didattico della “Scuola di Formazione per una consapevole cultura costituzionale” di Rovigo.

Classificati i diritti costituzionali in civili, politici, sociali, e chiarito il problema della loro titolarità (riservata ai cittadini maggiorenni per quanto concerne il diritto di voto, ma spettante per i restanti diritti a chiunque in quanto persona umana), il Relatore ha illustrato – con esemplare chiarezza – quali sono i principali meccanismi giuridici posti a tutela del rispetto e della effettività delle libertà costituzionalmente riconosciute.

Prossimo appuntamento: giovedì 22 marzo, ore 17.00, presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. Sarà il Prof. Paolo Veronesi, Associato di Diritto costituzionale nell’Università di Ferrara, a svolgere la lezione magistrale sul tema Persona e Stato nella disciplina del “fine vita”. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

[sabato 17 marzo 2012]

 

FAMIGLIA NATURALE O DI FATTO? DIRITTO DI FAMIGLIA O DIRITTO DELLE FAMIGLIE?

Tra le formazioni sociali contemplate in Costituzione attraverso le quali il soggetto realizza la propria personalità, quella familiare è certamente la più esposta all’evoluzione delle leggi (si pensi alla riforma del diritto di famiglia del 1975), del costume sociale, dei diritti individuali.

L’interpretazione sistematica delle tante disposizioni costituzionali dedicate alla famiglia e alle sue dinamiche interne e relazionali (gli artt. 2, 3, 29, 30, 31, 36) ha infatti permesso, nel corso del tempo, di produrre norme a tutela di fenomeni originariamente non contemplati dal Costituente. La stessa giurisprudenza costituzionale, facendo leva su tale interpretazione evolutiva, ha potuto estendere forme di tutela un tempo proprie della sola famiglia legittima.

Oltre un certo limite, tuttavia, anche l’elasticità della disciplina costituzionale non può spingersi. Ed è proprio di fronte a fenomeni inediti presenti nei rapporti affettivi e di cura che è il legislatore ad essere interrogato, nel suo inderogabile compito di regolare e governare il reale. Quale rilievo, ad esempio, va riconosciuto alle famiglie di fatto? La questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso può intendersi risolta (in negativo) per sempre dalla sentenza n. 138/2010 della Corte costituzionale? Come affrontare le diseguaglianze e le discriminazioni di genere all’interno di modelli familiari diversi dalla nostra tradizione eppure oggi presenti tra noi a seguito dei flussi migratori in atto da anni?

A queste domande, con chiarezza e competenza, ha risposto la Prof.ssa Giuditta Brunelli, Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico nell’Università di Ferrara, relatrice ieri, presso l’Accademia dei Concordi,  nell’ambito del programma didattico della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale di Rovigo, diretta dal Prof. Andrea Pugiotto. La sua lezione, dal titolo Famiglia e Costituzione: un rapporto in continuo divenire, è stata così l’occasione per cogliere l’attualità e l’impatto concreto che la Carta costituzionale può avere sui fenomeni più cruciali del vivere sociale.

Prossimo appuntamento: venerdì 16 marzo, ore 16.00, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Rovigo, in Viale Marconi 2. Sarà il Prof. Roberto Romboli, Ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Pisa, a svolgere la quarta lezione seminariale in programma, dedicata al tema I diritti inviolabili della persona. L’incontro è riservato agli iscritti alla Scuola.

[venerdì 9 marzo 2012]

 

COME E QUANDO IL FATTORE CULTURALE INCIDE NEL DIRITTO PENALE ITALIANO

Ieri l’Accademia dei Concordi ha ospitato la seconda lezione magistrale della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale promossa a Rovigo dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Ferrara. Tema dell’incontro: Il “fattore culturale” nel diritto penale, svolto – secondo uno spartito originale e con brillantezza espositiva – dal Prof. Alessandro Bernardi, Ordinario di Diritto penale nell’Ateneo estense.

Identificata la radice del problema nel multiculturalismo d’importazione (diversamente da quello autoctono presente in altri stati nati multietnici), le possibili risposte variano tra il modello integrazionista francese mirante all’assimilazione ed il modello multiculturale inglese tendente al riconoscimento di ampi margini di autonomia. Le oscillazioni dell’Italia tra i due modelli trovano traduzione nella sua legislazione penale e nella relativa giurisprudenza, chiamata a misurarsi con reati che trovano causa in ragioni legate alla tradizione culturale della comunità di appartenenza del reo. Problema, peraltro, non inedito, dato che il nostro codice penale contemplava il cd. delitto d’onore.

Attraverso l’esposizione di casi giudiziari che hanno dato vita ad una giurisprudenza contraddittoria, talvolta imbarazzante, il Prof. Bernardi ha argomentato come il fattore culturale – pur incidendo sempre sull’elemento volitivo della condotta del reo – finisca per essere misurata dal nostro diritto penale ora come aggravante (è il caso, ad esempio, delle mutilazioni genitali femminili o dell’omicidio nel tragico caso di Hina Salem), ora come giustificazione per una disciplina legislativa ad hoc (è il caso delle macellazioni rituali), talvolta come motivo di attenuazione o esclusione della responsabilità penale (in forza di un riconosciuto diritto alle proprie tradizioni ancestrali, fondato sullo jus soli).

La ragione di questa eterogeneità di risposte – secondo il Relatore – è diversa. Sul piano della legislazione, si spiega perché la pena minacciata svolge un ruolo non solo retributivo ma anche di prevenzione generale: si sanziona, allora, il fattore culturale per indurre ad abbandonarlo (come nell’ipotesi delle infibulazioni). Sul piano della giurisprudenza, invece, molto dipende dall’atteggiamento ideologico del singolo giudice nei confronti del fenomeno immigratorio.

Un quadro ordinamentale dunque, quello illustrato, davvero composito, che il Relatore ha anche invitato a rileggere alla luce di un’altra fondamentale coordinata: il diritto alla piena tutela dei diritti della vittima del cd. reato culturale.

Prossimo appuntamento: venerdì 2 marzo, ore 16.00, presso la sede C.U.R. di Viale Marconi 2, Rovigo.  Sarà il Prof. Giuseppe Ugo Rescigno, Emerito di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Roma, a svolgere la lezione seminariale sul tema “Lo Stato come ente monopolizzatore della forza”. L’incontro è riservato ai soli iscritti alla Scuola.

[venerdì 24 febbraio 2012]

 

L'IMPORTANZA DELLE FORMAZIONI SOCIALI NELLA COSTITUZIONE E NEL WELFARE ITALIANO

L’art. 2 della nostra Costituzione dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Che cosa sia una formazione sociale è ora scolpito nella sentenza n. 138/2010 della Corte costituzionale: «Ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico».

Dietro questa complessa definizione giuridica si celano, in realtà, alcune delle componenti essenziali per un ordinamento democratico: la famiglia (nelle sue più diverse articolazioni), le associazioni, i sindacati, i partiti politici, le organizzazioni di tendenza, ogni altra unione tra tanti attraverso la quale ciascuno realizza se stesso e contribuisce al pluralismo sociale.

Di formazione sociale, della sua centralità nella Carta costituzionale (gli artt. 2, 7, 8, 29, 39, 49), della sua disciplina legislativa (si pensi alla leggi sul volontariato, sulle attività del cd. terzo settore, sulle associazioni di consumatori), della sua essenzialità nell’attuale sistema di welfare si è discusso ieri, nella Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale di Rovigo, presso la sede della locale Facoltà di Giurisprudenza, sotto la guida –  competente e coinvolgente – del Prof. Emanuele Rossi, Ordinario di Diritto costituzionale nella Scuola Superiore Sant’Anna dell’Università di Pisa.

Alla presenza dei corsisti, numerosi e attenti, il Docente ha affrontato anche alcune criticità emergenti dalla doppia anima di ogni formazione sociale: organizzazione collettiva espressione di pluralismo sociale ma, prima ancora, mezzo per l’autonomia individuale e luogo di espressione delle libertà dell’individuo.

Prossimo appuntamento: giovedì 22 febbraio, ore 17.00, presso la Sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. Sarà il Prof. Alessandro Bernardi, Ordinario di Diritto penale nell’Università di Ferrara, a svolgere la lezione magistrale sul tema La rilevanza penale del “fattore culturale”. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

[sabato 18 febbraio 2012]

 

AI BLOCCHI DI PARTENZA IL V ANNO DELLA SCUOLA COSTITUZIONALE DI ROVIGO

E’ stata varata, ieri, per il quinto anno consecutivo, la Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale, promossa a Rovigo dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Ferrara.

A tagliare il nastro, presso l’Accademia dei Concordi, sono stati due costituzionalisti dell’Ateneo ferrarese: il Responsabile della Scuola, Prof. Andrea Pugiotto, e il Prof. Paolo Veronesi, Relatore dell’incontro d’apertura titolato “La dimensione costituzionale della persona”. Infatti, le dodici lezioni in programma (tra febbraio e maggio) approfondiranno quest’anno il tema generale “Persona, Comunità, Stato nella Costituzione italiana”. L’obiettivo didattico è quello di analizzare criticamente le relazione e le tensioni che possono realizzarsi, nel diritto vivente, tra la dimensione individuale, intermedia e collettiva e di come devono essere governate secondo Costituzione.

Davanti a un uditorio attento di 120 corsisti (ma le richieste di iscrizione pervenute ammontavano a 141), dopo il saluto beneaugurante delle Autorità intervenute, il Prof. Veronesi ha declinato il principio personalistico presente in tutta la trama costituzionale e riassunto nell’art. 2 della Carta fondamentale. Molti i profili trattati: tra questi, la distinzione tra individuo e persona, il rovesciamento della prospettiva organicistica del regime fascista (che anteponeva il tutto alla parte e fascistizzava ogni corpo intermedio), l’assunzione del personalismo come principio supremo dell’ordinamento (dunque indisponibile allo stesso legislatore costituzionale), la progressiva personalizzazione della legge (ad esempio penale, con l’individualizzazione della sanzione e il necessario elemento soggettivo del reato).

Una lezione esemplare per chiarezza espositiva e vivacità, agevolata dal frequente ricorso a casi legislativi e giurisprudenziali, che segna un felice esordio per l’attività didattica della Scuola rodigina.

 

Prossimo appuntamento: venerdì 17 febbraio, ore 16.00, presso la sede C.U.R. di Viale Marconi 2, Rovigo.  Sarà il Prof. Emanuele Rossi, Ordinario di Diritto costituzionale nella Scuola Superiore Sant’Anna dell’Università di Pisa a svolgere la lezione seminariale sul tema “Formazioni sociali e Costituzione”. L’incontro è riservato ai soli iscritti alla Scuola.

[venerdì 10 febbraio 2012]

 

AVVISO IMPORTANTE: SLITTAMENTO INIZIO DELLA SCUOLA COSTITUZIONALE

A causa delle avverse condizioni metereologiche, in peggioramento nei prossimi giorni, è stato deciso di far slittare l’inizio della Scuola costituzionale a giovedì 9 febbraio 2012.

Per motivi di opportunità metodologica, in tale data nella Sala Oliva dell'Accademia dei concordi si terrà, dalle 17.00 alle 19.00, la lezione del Prof. Veronesi "La dimensione costituzionale della persona", mentre la lezione prevista originariamente per quel giorno, "Obbedienza alla legge dello Stato e libertà di coscienza della persona" del Prof. Pugiotto, verrà recuperata - come ultimo incontro della Scuola - il 3 o il 4 maggio 2012 (compatibilmente con l’agenda dell’Accademia dei Concordi). Vi comunicheremo al più presto la nuova data definitiva.

Per il resto, il calendario didattico proseguirà invariato.

Viene sempre spostato a giovedì 9 febbraio 2012 il giorno per il perfezionamento delle iscrizioni: la consegna del modulo dovrà, quindi, avvenire presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara – sede di Rovigo, Viale Guglielmo Marconi n. 2, giovedì 9 febbraio, dalle ore 10.30 alle ore 15.30.

 

PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA DEGLI AMMESSI ALLA IV EDIZIONE DELLA SCUOLA COSTITUZIONALE

ISCRITTI ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE

PER UNA CONSAPEVOLE CULTURA COSTITUZIONALE

(Criteri di selezione; perfezionamento iscrizioni; eventuali subentri)

 

1. In data 29 gennaio 2012 sono state chiuse le richieste di iscrizione al V Anno (2012) di attività della Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale, promossa a Rovigo dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Ferrara. Il numero complessivo di richieste regolarmente pervenute è pari a 141 [centoquarantuno].

2. Le richieste eccedono largamente il numero programmato di iscritti alla Scuola, indicato in 75 [settantacinque] (art. 3, comma 3, del Regolamento). Il dato è un indubbio segnale di apprezzamento per l’iniziativa. Tuttavia impone una selezione, secondo quanto previsto nel Regolamento della Scuola: «In caso di eccesso di richieste d’iscrizione, il Responsabile scientifico della Scuola – in accordo con il Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche – si riserva l’individuazione di trasparenti e ragionevoli soluzioni di selezione in entrata, rese pubbliche attraverso il sito della Scuola» (art. 3, comma 4).

3. Al fine di soddisfare nella misura massima possibile le richieste pervenute, si è deciso di elevare il numero degli iscritti alla Scuola a 120 [centoventi]. Oltre non è possibile andare, per ragioni logistiche, didattiche e di costi economici. I 120 posti disponibili vengono assegnati seguendo i criteri sotto illustrati.

Dal n. 1 al n. 75 vengono acquisite le prime settantacinque richieste d’iscrizione regolarmente pervenute.

Dal n. 76 al n. 79 vengono acquisite le richieste di iscrizione pervenute da personale docente e personale dirigente scolastico, in considerazione della collaborazione con l’Ufficio Scolastico della Regione Veneto e con l’Ufficio scolastico della Regione Emilia Romagna, che accreditano la partecipazione alla Scuola quale corso di aggiornamento ed in considerazione della materia “Cittadinanza e Costituzione” da alcuni anni inserita nell’offerta formativa scolastica, di ogni ordine e grado, secondo quanto previsto dall’art. 1 della Legge 30 ottobre 2008, n. 169.

Dal n. 80 al n. 83 vengono acquisite le richieste di iscrizione pervenute persone che, non essendo state ammesse per eccesso di richieste al IV Anno (2011) della Scuola, avevano maturato diritto di prelazione sull’iscrizione al V Anno (2012).

Dal n. 84 al n. 119 vengono acquisite ulteriori richieste, secondo il loro ordine cronologico di iscrizione.

Al n. 120 viene acquisita la richiesta di iscrizione di uno studente iscritto al dottorato di ricerca in Sistemi giuridici comparati di Ferrara.

4. Si rammenta che (ai sensi dell’art. 3, comma 5, del Regolamento) l’iscrizione si considera perfezionata esclusivamente attraverso la consegna della copia originale firmata dell’apposito modulo già inviato elettronicamente al Tutor della Scuola. La consegna del modulo dovrà avvenire presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara – sede di Rovigo, Viale Guglielmo Marconi n. 2, venerdì 3 febbraio 2012, dalle ore 10.30 alle ore 15.30. All’atto del perfezionamento dell’iscrizione, verrà consegnato a ciascun iscritto il materiale didattico della Scuola ed il dossier relativo alla prima lezione seminariale. La mancata consegna del modulo s’intende come rinuncia all’iscrizione alla Scuola, con conseguente perdita del posto in graduatoria e subentro di altro richiedente (vedi, infra, punto 5)

5. Viene resa pubblica anche la graduatoria delle ulteriori richieste pervenute (cd. “riservisti”), elaborata secondo l’ordine cronologico di iscrizione. Nell’ipotesi di mancato perfezionamento dell’iscrizione da parte di chi è incluso nella lista dei 120 ammessi, infatti, è possibile il subentro da parte di “riservisti”. Nel caso, sarà il Tutor della Scuola a contattare i potenziali subentranti tramite posta elettronica, al fine di perfezionare la sostituzione entro e non oltre la lezione magistrale in calendario il 9 febbraio 2011. Precluse ai non ammessi la partecipazione alle lezioni seminariali, si rammenta che invece sarà possibili usufruire delle lezioni magistrali, in quanto iniziative aperte a tutta la cittadinanza che, dunque, non richiedono l’iscrizione alla Scuola. In ogni caso ai “riservisti” è fin d’ora assicurato un diritto di prelazione sulla iscrizione al VI Anno (2013) della Scuola, nell’ipotesi di una sua attivazione.

 

Prof. Andrea Pugiotto

(Responsabile didattico e scientifico della Scuola di formazione

per una consapevole cultura costituzionale)

Ferrara-Rovigo, 30 gennaio 2012

 

GRADUATORIA DEGLI AMMESSI

GRADUATORIA DEI RISERVISTI

 

APERTURA ISCRIZIONI SCUOLA COSTITUZIONALE (ed. 2012)

Ferrara, 22 dicembre 2011

Carissima,

Carissimo,

per il quinto anno consecutivo la città di Rovigo, tra febbraio e maggio 2012, ospiterà la Scuola di formazione per una consapevole cultura costituzionale, promossa dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Ferrara e della quale sono il Responsabile, scientifico ed organizzativo.

Ne ricalcheremo l’impostazione di alta divulgazione, dunque accessibile a tutti (e non solo ai giuristi) e la formula collaudata (lezioni seminariali, lezioni magistrali, obbligo di frequenza, verifica scritta finale, diploma accreditato). Mutato è invece il tema annuale: Persona, Comunità, Stato nella Costituzione italiana. In calce a questa lettera, troverai il depliant di presentazione dell’iniziativa con il relativo calendario didattico.

La serietà dell’esperienza è attestata dal rinnovato Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e dal patrocinio – tra gli altri – degli Uffici Scolastici della Regione Veneto e della Regione Emilia Romagna. Ricordo altresì che la Facoltà di Giurisprudenza  - sede di Ferrara e sede di Rovigo – accredita ai propri studenti l’acquisizione del diploma finale con 1 punto aggiuntivo alla media finale in sede di esame di laurea.

Tutte le informazioni necessarie (oltre che l’archivio dei quattro precedenti anni della Scuola) sono disponibili nel relativo sito:

http://www.unife.it/giurisprudenza-rovigo/scuolacostituzionale

Spero di fare cosa gradita nel segnalarti l’iniziativa, avvisandoti che le iscrizioni telematiche per i 75 posti complessivi programmati si apriranno il 1 gennaio 2012 per chiudersi il 29 gennaio 2012.

E’ possibile l’iscrizione anche di chi ha già frequentato la Scuola nelle precedenti edizioni. L’iscrizione è gratuita.

Come già per le edizioni precedenti, segnalo che l’attivazione del ciclo di lezioni è subordinato alla concessione del finanziamento richiesto alla Fondazione Ca.Ri.Pa.Ro. ad oggi non ancora formalmente deliberato.

Mi auguro che tu decida di prendere in considerazione questa rinnovata opportunità. Grazie per l’attenzione e per la collaborazione, davvero preziosa.

Tutto il meglio,

Andrea Pugiotto