Prevenzione del rischio infettivo in Ospedale | Unife presenta lo studio al Ministero della Salute
Il Prof. Sante Mazzacane, Direttore del CIAS, Centro ricerche Inquinamento fisico chimico microbiologico Ambienti alta Sterilità dell’Università di Ferrara e la Dott.ssa Elisabetta Caselli del Dipartimento di Scienze Mediche di Unife e ricercatrice del CIAS, hanno presentato giovedì 12 aprile al Ministero della Salute nel corso della conferenza “Come ridurre il rischio di ICA negli Ospedali”, i dati dello studio sulle strategie ambientali di prevenzione del rischio infettivo in Ospedale.
La ricerca che ha coinvolto 7 ospedali e 5 università italiane, coordinata dal Prof. Mazzacane, riguarda l’efficacia di un sistema di sanificazione ospedaliero innovativo, basato su un detergente eco-sostenibile contenente spore di Bacillus probiotici apaqtogeni (PCHS, Probiotic Cleaning Hygiene System) che sfrutta il meccanismo della competizione biologica per l'eliminazione dei microbi patogeni. Gli studi condotti e pubblicati precedentemente dal gruppo avevano evidenziato che tale sistema è in grado di abbattere stabilmente i patogeni sulle superfici trattate (PLOS One 2014; PLOS One 2016), è sicuro per i pazienti ospedalizzati (Journal of Hospital Infection 2016), abbattendo anche la farmaco-resistenza dei patogeni residui (PLOS One 2016).
“La ricerca durata 18 mesi - afferma il Prof. Mazzacane - ha permesso di confermare i risultati ottenuti precedentemente in tutti gli ospedali arruolati e di verificare una conseguente forte riduzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA). A differenza dei tradizionali sistemi a base di disinfettanti chimici è quindi possibile conseguire e garantire nel tempo un livello di igiene stabile mediante l’impiego di specifiche tecnologie e prodotti biologici contenenti microrganismi sicuri per la salute umana. ”
“Il sistema PCHS ha un forte impatto sulle antibiotico-resistenze del microbiota ospedaliero, riducendo le resistenze fino al 99%, contribuendo quindi in modo significativo alla lotta contro il fenomeno della AMR (AntiMicrobial Resistance) – prosegue la Dott.ssa Caselli – Questa rimodulazione dell’ecosistema microbico ospedaliero si accompagna ad una sostanziale riduzione della incidenza di ICA nei pazienti ospedalizzati (- 52%), di fatto dimezzando il rischio di contrarre un'ICA in ospedale".
Lo studio è stato pubblicato su Journal of Clinical Trials (2016), ed i risultati sono attualmente in fase di pubblicazione .
Intervista alla Dott.ssa Caselli alla trasmissione radiofonica Obiettivo Salute di Radio 24