Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Strumenti personali

PATOLOGIA CLINICA I

Anno accademico e docente
Non hai trovato la Scheda dell'insegnamento riferita a un anno accademico precedente? Ecco come fare >>
English course description
Anno accademico
2022/2023
Docente
ELENA ADINOLFI
Crediti formativi
6
Periodo didattico
Primo Semestre
SSD
MED/05

Obiettivi formativi

Il corso è finalizzato alla conoscenza dei meccanismi alla base dello sviluppo delle malattie, dei principi delle misure di laboratorio e dei parametri a questi associati in modo da ottenere indicazioni per la diagnosi e il grado di gravità delle patologie riscontrate, nonché di consentirne il monitoraggio.
Data l’elevato numero delle patologie esistenti, il corso si focalizza su quelle maggiormente riscontrabili nella popolazione del nostro territorio e del mondo occidentale, cui apparteniamo.
In riferimento alla parte delle tecniche analitiche il corso mira a far comprendere allo studente il principio scientifico su cui si basa la interazione specifica tra l’analita e il metodo di misura evidenziandone le potenzialità ma soprattutto i limiti e le possibili fonti di errore attraverso strumenti operativi per identificarlo e ridurlo.
Particolare attenzione viene posta ad associare la teoria alla pratica, facendo riferimento principalmente alle linee guida esistenti che combinano efficacia clinica e contenimento dei costi. Un obiettivo importante è quello di potere fornire gli strumenti per affrontare la futura attività di laboratorio con la necessaria consapevolezza, operando seguendo le buone pratiche di laboratorio comprendendo bene la responsabilità del TSLB nel processo analitico-diagnostico complessivo ottenendo di conseguenza soddisfazione professionale.

Prerequisiti

Conoscenze di base di anatomia umana

Contenuti del corso

PATOLOGIA CLINICA (prima parte)
-Cardiopatie ischemiche
Placca ateromatosa. Infarto Miocardico (IM). Ischemia, necrosi e cicatrizzazione della lesione. Marcatori differenziali di necrosi ischemica, non-ischemica e da altre condizioni cliniche. Troponine cardiache: livello decisionale, precisione richiesta, refertazione, timing delle misure. Classificazione di IM (incidente, reinfarto e ricorrente). Scompenso cardiaco.
-Rischio cardiovascolare
Epidemiologia e fattori di rischio. Sindrome metabolica: criteri diagnostici. Aree della malattia cardiovascolare, equivalenti di rischio e prevalenza nella popolazione. Lipoproteine e marcatori d’infiammazione. Il profilo lipidico: raccomandazioni e indicazioni per le misure. Apolipoproteine e Lp(a). Importanza del colesterolo remnant e dei trigliceridi non a digiuno. Modelli multivariati di rischio cardiovascolare.
-Diabete mellito
L’insulina e la glicemia. Diabete Mellito (DM) tipo 1A, tipo 1B e diabete autoimmune latente negli adulti (LADA), DM tipo 2. Caratteristiche distintive tra DM tipo 1 e 2. Patogenesi del DM tipo 2, ruolo del tessuto adiposo, difetti di processazione dell’insulina. Presentazione clinica e diagnosi di DM negli adulti. Diagnosi di DM e identificazione di rischio. Significato clinico della misura della glicemia, dell’emoglobina glicata e test da carico con glucosio. Controllo glicemico nel DM e complicanze micro- e macrovascolari. Nefropatia diabetica. Stima della glicemia media.
-Malattia renale cronica
Funzione renale, la velocità di filtrazione glomerulare (VFG), le equazioni per la VFG stimata, loro performance e indicazioni sull’utilizzo. Identificazione del danno renale, importanza dell’albuminuria, cronicità di danno e riduzione della funzione renale. Patogenesi della uremia, grado di disfunzione renale, progressione e identificazione delle cause, linee guida il trattamento.
-Iponatremia
Regolazione di natremia e dell’acqua corporea. Meccanismo d’azione e ruolo fisiologico dell’ADH, sensori dell’acqua e della volemia. Classificazione delle cause di iponatremia secondo i livelli di ADH e della osmolarità. Iponatremia in: scompenso cardiaco, cirrosi epatica, uso di diuretici tiazidici, SIADH, insufficienza surrenalica e ipotiroidismo.
-Patologia della tiroide
Fisiologia dell’ormone tiroideo. Patologia tiroidea e valutazione di laboratorio della funzione, con misura di TSH, FT4 e FT3. I distiroidismi: identificazione e rischio di alterazioni associate. Anticorpi antitiroidei. Monitoraggio della terapia con levotiroxina e del trattamento dell’ipertiroidismo.
-Iperparatiroidismi
Il paratormone (PTH) e suoi recettori. Forme di PTH circolante. Interelazioni tra PTH e calcio, calcitriolo e iperfosfatemia. Azione del PTH su osso e rene. Iperparatiroidismo primario e diagnosi differenziale con altre cause di ipercalcemia. Iperparatiroidismo secondario. Patogenesi nella malattia renale cronica e conseguenze sul metabolismo minerale e osseo.
PATOLOGIA CLINICA (seconda parte)
-Principi e tecniche di biochimica clinica: principi generali chimico-fisici-biologici, architettura strumentale, applicazioni diagnostiche-cliniche.
-Variabilità, errore e controllo qualità del dato analitico
-Tecniche cromatografiche (in particolare HPLC)
-Tecniche elettroforetiche (elettroforesi proteica su gel di agarosio ed elettroforesi capillare delle siero proteine)
-Tecniche fotometriche: fotometria in assorbanza, turbidimetria, nefelometria, fluorescenza, luminescenza
-Tecniche immunometriche: RIA, IRMA, ELISA, EMIT, ACMIA (Affinity Column Mediated Immunoassay), PETINIA (Particle Enhanced Turbidimetric Inhibition Immunoassay), CEDIA (Cloned Enzyme Donor Immunoassay), ECLIA (Elettrochemiluminescent immuno assay), SLFIA (Substrate Labeled Fluorescent ImmunoAssay)
-Tecniche elettrochimiche (potenziometriche/voltammetriche)
Osmometria
Spettrometria di massa (in particolare tecnica MALDI-TOF)

Metodi didattici

lezione frontale

Modalità di verifica dell'apprendimento

L’obiettivo della prova di esame consiste nella verifica del livello di apprendimento previsto dagli obiettivi formativi.
L’esame è suddiviso in due parti (A e B), che hanno luogo il medesimo giorno.
La prova A prevede normalmente 3 domande così suddivise:
•la prima domanda riguarda un argomento scelto dallo studente al fine di valutare la sua capacità espositiva (15 minuti circa)
•la seconda domanda riguarda un argomento scelto dal docente al fine di valutare la completezza della preparazione (15 minuti circa)
•la terza domanda prevede una risposta breve e dettagliata su di un argomento specifico scelto dal docente per valutare il livello di comprensione dei concetti fondamentali (5 minuti circa)
La prova B prevede normalmente almeno 3 domande così suddivise:
•una domanda molto dettagliata sulla variabilità ed errore del dato analitico
•esposizione di una tecnica analitica a scelta dello studente e domanda
•una domanda su di una tecnica analitica scelta dal docente
•eventuale/i domanda/e supplementare/i.
Per ogni domanda viene lasciato il tempo necessario allo studente per articolare e completare esaustivamente la risposta. Tale lasso di tempo è costituito in genere da circa di 10 minuti.
In caso di risposta palesemente insufficiente o macroscopicamente errata, dopo domande di chiarimento non soddisfatte, il tempo dedicato alla risposta può essere ridotto passando alla domanda successiva.
Per questa prova la risposta alla domanda 1 va a costituire circa il 50% della valutazione della prova.
I criteri di valutazione sono fondamentalmente i seguenti :
•conoscenza dei contenuti
•comprensione dei concetti/meccanismi
•contestualizzazione diagnostico-clinica
•organizzazione ed esposizione logica e rigorosa della risposta
•proprietà di linguaggio
•capacità critica sotto stimolazione del docente
•eventuali contenuti aggiuntivi rispetto a quelli del docente
Il voto finale deriva dalla media ponderata dei voti ottenuti dalle due prove. La media ponderata nel caso specifico consiste nella somma dei due voti corretti per il peso dei due insegnamenti (4/6 per il test A e 2/6 per il test B), cioè: (voto A x 0.66…) + (voto B x 0.33…)
Il risultato viene approssimato al decimale superiore.
Per superare l’esame è necessario ottenere un voto minimo di 18/30 per singola prova.
Qualora una delle due prove fosse insufficiente, questa dovrà essere ripetuta.

Testi di riferimento

Appunti forniti dai docenti
Argomenti specifici possono essere approfonditi sui seguenti testi:
PRIMA PARTE
M. Laposata, Laboratory Medicine The diagnosis of disease in the Clinical Laboratory, Mc Grow Hill, 2nd Edition, 2015
SECONDA PARTE
Luigi Spandrio, Principi e tecniche di chimica clinica, editore Piccin, ed. 2000
Wilson Keith, Walker John, Biochimica e biologia molecolare, Raffaello Cortina Editore, ed. 2006
Valerio Anna, Tecniche di biochimica clinica, editore Cleup, ed. 2008
Paola Turini, Valeria Giarnieri, Pietro Tarola, Biochimica applicata alla diagnostica di laboratorio; Principi e metodologie, editore Seu, ed. IV 3/2012