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Ricerca scientifica, anche Unife chiede di non fermare la sperimentazione animale

08/02/2020

Scienza, cultura e ricerca

L’Università di Ferrara si associa ad altri Atenei nell’esprimere la propria preoccupazione per la pronuncia del Consiglio di Stato del 23 gennaio u.s. che sospende le attività di Light-Up, un progetto di ricerca finanziato dall’ERC (Consiglio Europeo della Ricerca).
Questo progetto mira a individuare una cura per un tipo frequente di cecità e prevede alcuni esperimenti in macachi sottoposti ad una micro-lesione della corteccia che non comprometterebbe le capacità visive. Questi esperimenti sono già stati autorizzati da tutti gli organismi competenti: lo stesso ERC e, a livello nazionale, il Ministero della Salute e gli OPBA (Organismi Preposti al Benessere degli Animali) delle Università coinvolte. Nella pronuncia, il Consiglio di Stato chiede che il Ministero della Salute dimostri l'inesistenza di metodi alternativi alla sperimentazione animale, dimenticando che è già obbligatorio per legge che i responsabili dei progetti producano la prova dell'assenza di alternative. Se così non fosse, non potrebbero essere autorizzati.

La ricerca biomedica italiana è fortemente penalizzata da una ormai cronica carenza di fondi, che spesso spinge i nostri giovani più brillanti a trasferirsi all’estero. L’aggiunta di elementi di incertezza legati alla possibilità stessa di svolgere queste attività di ricerca accentuerebbe questa disastrosa situazione, e rischierebbe di marginalizzare il nostro Paese rispetto al sistema internazionale (in primis Europeo) della ricerca biomedica.

Auspichiamo quindi che, nel pieno rispetto dei principi etici e delle norme vigenti, venga riaffermata la libertà della ricerca pubblica e restituita certezza alla possibilità di svolgerla nelle nostre Istituzioni.