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Unife online | La laurea di Erica dal Mar di San Blas

22/04/2020

Persone

Sembra tratta da un racconto di Ernest Hemingway la vicenda di Erica Cilino, studentessa Unife in Scienze Motorie bloccata in barca a vela nel mare dei Caraibi a causa dell'emergenza coronavirus. Nonostante le difficoltà, Erica è riuscita a laurearsi a distanza lo scorso 18 marzo 2020. L'abbiamo raggiunta per conoscere i dettagli dell'incredibile vicenda.

Grazie Elena per aver deciso di raccontarci la tua storia. Dove ti trovi ora?

Grazie a voi per avermi contattata! Mi trovo a San Blas (Panama): un arcipelago di 350 isole, un luogo al di fuori dal tempo sconfinato dalla frenesia della città!

Quando sei partita?

Sono arrivata a Panamà il 31 gennaio. Mai avrei pensato che mi sarei trovata in quarantena nel paradiso! Prima di partire mi ero prefissata di concludere la tesi che per fortuna sono riuscita a finire prima della data che avevo stabilito.
Non posso non menzionare e ringraziare il professor Michele Felisatti, che mi ha aiutata e seguita dal primo momento con la stesura della tesi. Dal punto di vista umano, la passione per la vela che accomuna entrambi ha fatto nascere e concretizzare l'idea di una tesi sperimentale sulla costruzione di un allenamento per un velista amatoriale che nel mio caso è stato programmato su misura a mio padre, per me sempre grande fonte di ispirazione. Terminata la tesi, quindi, ho deciso ufficialmente di partire. 

Come mai hai deciso di fare quest'esperienza particolare e imbarcarti?  

ll piano originale era di lavorare come hostess per i capitani che vivono sulle loro barche, facendo charter fino al 5 marzo, così da poter tornare a casa e discutere la tesi il 18 marzo a Ferrara.

E invece?

Sarei dovuta rientrare in Italia il 6 marzo per discutere la tesi di laurea.  Mi trovavo già a Panama pronta per prendere l’aereo, quando mi è stato comunicato dall’Università di Ferrara che la sessione di laurea sarebbe avvenuta per via telematica, a causa dello scoppio dell’epidemia e delle restrizioni imposte dal governo.  Così ho deciso di rimanere a San Blas. Mai mi sarei immaginata di rimanere bloccata nel giro di 10 giorni in quarantena in barca! 

Ci racconti la tua laurea dai Caraibi?

Sicuramente il giorno della mia laurea me lo ricorderò per sempre: il 18 marzo mi sono svegliata verso le 8 (14 ora italiana)  e mi sono resa conto dai messaggi che mi arrivavano che avevano pubblicato i voti di laurea [il conseguimento del titolo per le lauree triennali è avvenuta sulla base del percorso universitario e delle tesi caricate online dai candidati, ndr]. Ero stupita, non riuscivo a capire, mi guardavo attorno: barche,indigeni, mare cristallino, 9000 km lontana da casa, dai miei genitori e amici e da un minuto all'altro mi ero laureata!

Come hai festeggiato?

Purtroppo in quei giorni avevano già chiuso la strada con Panamà, i viveri arrivavano ma con molta meno frequenza e la paura di contagio fra le barche era molto più alta di adesso quindi una tipica festa di laurea era impossibile da fare. Guardandomi indietro, di certo non mi posso lamentare, effettivamente quanti possono dire d'aver festeggiato la laurea in un'isoletta in mezzo al Mar dei Caraibi! Non mancherà di certo un festeggiamento appena ci permetteranno di tornare a casa con amici e familiari.

Cosa pensi di questa laurea atipica?

Sicuramente tutto l'insieme sarà un'esperienza che porterò nel cuore a vita. Mi ritengo fortunatissima ad essermi potuta laureare in un momento così critico e tutto ciò mi sprona ogni giorno a sorridere e a sognare il futuro che mi aspetta e che con tanto entusiasmo voglio costruirmi!

Cosa ti resta dell'esperienza a Unife?

L'Università di Ferrara mi ha dato tanto, dal punto di vista accademico e umano, di crescita personale. Soprattutto mi ha permesso di andare in Erasmus per 10 mesi in Spagna, a Cadice, ed è stato proprio lì che ho capito e realizzato che persona sono e chi voglio diventare. Il mare per me è tutto e la mia vita ruota attorno a Lui. Sogno una vita in barca a vela e Cadice con il suo mare e i corsi universitari di vela che sono riuscita a seguire me lo hanno fatto capire ancora di più. Guardandomi attorno ora come ora non so cosa aspettarmi dal futuro ma quello che è certo è la gratitudine che nutro per tutto ciò che Ferrara è stata in grado di darmi. 

Com'è la situazione ora?

A distanza di un mese da quando hanno chiuso la frontiera tra la regione autonoma Kuna Yala, dove ci troviamo, e Panamà, la situazione pian piano sta peggiorando per quanto riguarda i viveri. Che continuano ad arrivarci, ma con molta meno frequenza di prima, circa ogni 15 giorni: un paio di macchine possono andare nei supermercati per portare il cibo, ma giustamente ciò che arriva in primis deve rifornire gli indigeni locali, i Kuna, e successivamente ciò che rimane lo dividono fra tutte le barche, più o meno un centinaio.

E per quanto riguarda il rischio di contagio?

Essendo chiusi e isolati tra di noi, dopo un mese, abbiamo la certezza di non aver contratto il virus, quindi la paura si è placata e stiamo uscendo dalle barche, ci incontriamo nelle isole e riusciamo a condividere momenti di convivialità fra un pranzo e l'altro ! La maggioranza di barche sono italiane, francesi e spagnole e stiamo sperando tutti di tornare verso giugno a casa perché le barche devono essere messe a secco in porto e al sicuro. La nostra rimane tutt'ora una speranza dato che le ambasciate non ci stanno comunicando nulla perché loro in primis non sanno come e quando potranno organizzare un volo di rimpatrio per tutti gli europei rimasti bloccati qui. Nonostante la situazione particolare e atipica che stiamo vivendo ci riteniamo fortunati, possiamo stare assieme tra di noi, viviamo in un paradiso terrestre e, in caso estremo, cocco e pesci non mancheranno mai! 

Per concludere: domanda a scelta.

Concludo salutando tutti quanti e vi ringrazio ancora per avermi contattata! Spero che possa tornare tutto quanto normale nel più breve tempo possibile. Un augurio va soprattutto a tutti quei ragazzi della mia età che si sono trovati laureati o prossimi alla laurea con i sogni realizzati a metà. Forza a tutti quanti! Un abbraccio grande dal Mar dei Caraibi! 

di CHIARA FAZIO