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DIRITTO DELL'ESECUZIONE PENALE

Anno accademico e docente
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English course description
Anno accademico
2019/2020
Docente
STEFANIA CARNEVALE
Crediti formativi
6
Percorso
Operatore di polizia giudiziaria
Periodo didattico
Secondo Semestre
SSD
IUS/16

Obiettivi formativi

Il corso mira a completare le conoscenze relative al sistema della giustizia penale, concentrandosi sul suo ultimo segmento, quello dell’esecuzione della pena. La materia ha assunto negli anni un’importanza e una vitalità sempre maggiori: la conoscenza dei suoi istituti appare indispensabile per chi si voglia orientare verso professioni che gravitano nel settore penalistico. I modi e gli scopi del punire, le alternative alla detenzione, i benefici penitenziari, i diritti dei detenuti, le condizioni delle carceri sono divenuti temi costantemente al centro del dibattito pubblico, oltre che questioni di rilevanza cruciale per le istituzioni italiane ed europee. La fiducia, o la sfiducia, nel sistema penale si gioca oggi, in larga parte, sulle vicende della fase esecutiva, che rappresenta una prospettiva privilegiata da cui osservare il fenomeno dell’accertamento penale nel suo complesso.

Le principali conoscenze acquisite:

Gli studenti acquisiranno una conoscenza approfondita tanto degli istituti di carattere prettamente processuale relativi all’esecuzione delle pene detentive, regolati dal codice di rito penale, quanto di quelli più propriamente penitenziari, delineati dalla legge n. 354 del 1975 e successive modifiche. Sotto il primo profilo, saranno analizzate le principali funzioni del pubblico ministero e del giudice dell’esecuzione, con particolare attenzione alle questioni pratiche più complesse o che si pongono con maggiore frequenza. Sotto il secondo profilo, ci soffermerà sugli organi di sorveglianza e le loro funzioni. In particolare, saranno dapprima esaminate le misure alternative alla detenzione, i permessi premio e gli ulteriori benefici d’impronta rieducativa. In seguito ci si soffermerà sui regimi “di rigore”, con particolare attenzione al doppio binario in materia di criminalità organizzata.

Le principali abilità acquisite:

Gli studenti impareranno a comprendere il sistema dell’esecuzione penale nei suoi aspetti teorici e pratici; arriveranno a conoscere gli sfondi storici e culturali sottesi alle attuali scelte normative, inserite nel contesto costituzionale ed europeo; saranno in grado di ricostruire il quadro legislativo e di muoversi nella pluralità delle fonti che vigono in materia; acquisiranno capacità di analisi critica sulle complesse questioni poste da una materia in continua evoluzione; saranno inoltre in grado di comprendere i contenuti dei principali atti giudiziari relativi alla fase esecutiva e di ricostruire compiutamente il quadro giurisprudenziale sviluppatosi intorno ai principali istituti.

Prerequisiti

Per seguire le lezioni è necessaria la conoscenza degli istituti fondamentali del Diritto penale e del Diritto processuale penale.
Per sostenere l'esame occorre aver superato l’esame di Procedura penale (per la laurea triennale) e gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale (per la laurea magistrale). Per gli studenti del vecchio ordinamento quinquennale sono propedeutici gli esami di Diritto penale I e Diritto processuale penale I.

Contenuti del corso

Sezione I: Nozioni introduttive (3 ore)

Le funzioni della pena – I principi costituzionali. In particolare: il finalismo rieducativo della pena – La fase esecutiva e la sua progressiva giurisdizionalizzazione.

Sezione II: Il titolo esecutivo (8 ore)

I provvedimenti eseguibili – La forza esecutiva – Il titolo esecutivo – Il ruolo del pubblico ministero nella fase esecutiva e le sue principali funzioni. In particolare: l’ordine di esecuzione, il decreto di computo, il provvedimento di cumulo – Il giudice dell’esecuzione: criteri di determinazione della competenza e funzioni. In particolare: le questioni sul titolo esecutivo, la rideterminazione della pena in caso di concorso formale e reato continuato, la soluzione dei conflitti pratici tra giudicati, il dubbio sull’identità del detenuto – Il ruolo e gli spazi di intervento del difensore – Il procedimento di esecuzione – Processo iniquo e intangibilità del giudicato: l’incidenza delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla fase esecutiva.

Sezione III: La concreta esecuzione della pena (17 ore)

La magistratura di sorveglianza: ruolo, competenza e principali funzioni del tribunale di sorveglianza e del magistrato di sorveglianza – Il procedimento di sorveglianza – Organi e funzioni dell’amministrazione penitenziaria – Le misure alternative alla detenzione nel sistema dell’esecuzione penale – L’affidamento in prova al servizio sociale – L’affidamento in prova e la sospensione dell'esecuzione per i tossicodipendenti – Le diverse tipologie di detenzione domiciliare – La semilibertà – La procedura per l'accesso alle misure alternative "senza assaggio di carcere" – La liberazione condizionale – La liberazione anticipata – I permessi premio e di necessità.

Sezione IV: Il diritto penitenziario come strumento di contrasto alla criminalità organizzata (12 ore)

Il trattamento di rigore: dal regime di sorveglianza particolare alla sospensione delle normali regole di trattamento - La pericolosità "interna" ed "esterna" del detenuto - Emergenza mafia e reazioni normative: le modifiche alla legge di ordinamento penitenziario come strumento di lotta alla criminalità organizzata - L'art. 41 bis e la sua evoluzione alla luce delle tappe del contrasto alla criminalità organizzata – Il carcere duro alla prova della giurisprudenza costituzionale ed europea - Limiti all'accesso ai benefici penitenziari per reati di particolare gravità: la disciplina derogatoria delineata dall'art. 4 bis – I reati considerati dal “diritto penitenziario speciale” – Le limitazioni al conseguimento dei benefici – Le condizioni per il superamento del regime restrittivo: la collaborazione con la giustizia – L’inasprimento del regime intramurario – La figura del “pentito” e i privilegi discendenti dalla collaborazione "qualificata".

Metodi didattici

La materia verrà trattata con l’indispensabile approccio tecnico, ma con costante attenzione agli sfondi politici e culturali dove maturano le scelte legislative, allo scopo di fornire ai frequentanti strumenti di comprensione e di autonoma valutazione delle questioni più controverse.
La descrizione della cornice teorica, dei fondamenti costituzionali e dell'attuale assetto normativo verrà corredata da continui riferimenti agli orientamenti giurisprudenziali e dalla discussione di casi pratici che consentano agli studenti di misurarsi con le nozioni apprese.
Gli studenti potranno usufruire di materiale didattico a loro dedicato (esempi di atti giudiziari, sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione da leggere e commentare, articoli di dottrina, dati statistici). Il materiale viene pubblicato sulla pagina web della materia nella sezione Materiale per frequentanti.
Sono inoltre in programma incontri con operatori del settore e visite in stabilimenti penitenziari, che permettano di cogliere la "questione della pena" nei suoi aspetti più tangibili e vitali.
Verrà inoltre dedicata particolare attenzione alla disciplina penitenziaria dettata per i reati di criminalità organizzata. Il tema verrà affrontato anche in prospettiva interdisciplinare, mediante l'organizzazione periodica di seminari comuni, tavole rotonde, giornate di approfondimento coinvolgenti altri settori.

Modalità di verifica dell'apprendimento

L'esame si svolge in forma orale. Nell’ambito della prova viene verificata la conoscenza degli istituti fondamentali del diritto dell’esecuzione penale e del diritto penitenziario, la comprensione dei profili problematici sottesi alle norme di legge, la capacità di raccordare proficuamente le nozioni apprese. Si verificherà inoltre la capacità di riconoscere l’incidenza dei principi costituzionali nelle diverse fasi dell’esecuzione penale. Incide sulla valutazione anche la capacità espositiva, l’uso di una terminologia appropriata e il grado di autonomia dimostrato nell’esporre i temi oggetto d’esame. Le domande di regola sono due. Il voto finale è il risultato delle valutazioni riportate nelle due domande. È possibile una terza domanda per migliorare il voto o sciogliere un’incertezza sulla valutazione.
Per maggiori dettagli sullo svolgimento dell'esame si rinvia alla apposita sezione Modalità d'esame.

Testi di riferimento

F. Della Casa-G. Giostra (a cura di), Manuale di diritto penitenziario, Giappichelli, 2020, escluso il cap. VIII (Ordinamento penitenziario minorile).
Inegrare il manuale indicato con il solo capitololo XIX (L'esecuzione) di AA.VV., Fondamenti di Procedura penale, CEDAM, 2019, esclusi i seguenti paragrafi (comprensivi di sottoparagrafi): 4, 5, 8, 9.