Il Tempio Malatestiano a Rimini

last modified Jul 28, 2010 06:01 PM

L'attuale chiesa cattedrale di Rimini viene comunemente chiamata “Tempio malatestiano”, con una denominazione entrata in uso nel Settecento: Tempio sta per chiesa ed è un ricalco più, che una tradizione, di Templum, termine costantemente usato nel latino umanistico; malatestiano sta a ricordare, ed in un certo senso a celebrare, la famiglia signorile alla quale apparteneva quel Sigismondo Pandolfo Malatesta che, intorno alla metà del Quattrocento, ha profondamente trasformato la costruzione dandole le solenni forme rinascimentali che ancora oggi la caratterizzano e che ne fanno un capolavoro ed un “edificio simbolo” dell'Umanesimo.  Nell'attuale edificio l'esterno classico, realizzato fra il 1450 ed il 1460 e opera di Leon Battista Alberti, si contrappone ad un interno gotico che ben riflette il tradizionale decorativismo del gusto cortese. I temi delle figurazioni sono stati suggeriti dagli eruditi di corte con contributi dello stesso Sigismondo e dell'Alberti e svolti sulla base di ricerche condotte da umanisti del calibro di Guarino da Verona, Basinio da Parma, Roberto Valturio e Poggio Bracciolini. Ma la storia dell'edificio non è solo quattrocentesca; è lunga e tormentata da modifiche e distruzioni: da  chiesa benedettina (pomposiana) dedicata alla Madonna (Santa Maria in Trivio), a chiesa francescana (conventuale) dedicata a San Francesco, dal 1809 a chiesa  Cattedrale con il titolo di Santa Colomba, sino ad arrivare alla sua ricostruzione postbellica, alla riconsacrazione del 1950, ed al recente restauro generale dell'Anno Giubilare che ha coinciso con il 450° anniversario della sua fondazione ufficiale. Il Tempio con i tesori che qui si conservano, tra cui il Crocifisso di Giotto, il celebre affresco di Piero della Francesca e la tela del Vasari raffigurante San Francesco che riceve le stimmate, è oggetto di infiniti studi. La campagna di rilievo effettuata dal centro DIAPReM dell'Università di Ferrara in collaborazione con il Centro Studi Leon Battista Alberti, attraverso l'applicazione di tecnologie innovative nel campo del rilievo 3D e nell'analisi e rielaborazione dei risultati, ha permesso la scansione Laser dell'intero edificio e dei patrimoni contenuti e la strutturazione di una banca dati morfometrica tridimensionale ad alta densità informativa interrogabile e implementabile, a supporto della ricerca, della tutela, della conservazione, della divulgazione del patrimonio culturale, ponendo e collegando il Tempio malatestiano anche all'interno di un progetto dedicato all'architettura albertiana.
 

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