Rilievo Rocca Conti Guidi

last modified Nov 04, 2009 04:28 PM
2.24 Una procedura integrata di rilievo tridimensionale sulla Rocca dei Conti Guidi a Modigliana in provincia di Ravenna. Il rilievo del territorio dal contesto ambientale all’emergenza architettonica

L’esperienza del rilievo tridimensionale della “Roccaccia” di Modigliana, nella Provincia di Forlì-Cesena, costituisce un interessante caso studio di metodologie integrate a diversa scala di restituzione dei dati e di tecnologie di acquisizione 3D, che si inquadra in una ricerca più ampia realizzata in collaborazione con l’Autorita dei Bacini Romagnoli (Regione Emilia-Romagna). Fin dal 2002 il DIAPReM e gli enti di tutela e ricerca regionali integrano gradi di competenza e finalità per valutare metodologie innovative nel monitoraggio dei dissesti, nel controllo delle regimazioni il tutto in un’ottica disciplinare che valorizza il ruolo dell’area  per il travaso di procedure e metodologie connesse al rilievo e al disegno del paesaggio e del territorio. La Rocca dei Conti Guidi, sviluppata su un impianto normanno e poi progredita nel XIV secolo, ha subito gravi danni e lesioni durante i terremoti del 1661 e del 1724. Un crollo consistente nel 1918 l’ha consegnata ai giorni nostri nell’attuale stato di una “sezione verticale” appoggiata su una rupe sottoposta anch’essa a possibili fenomeni di dissesto. Una valenza architettonica sventrata che, pur avendo perduto la sua antica imponenza, continua a caratterizzare tutto il paesaggio e il contesto circostante, proponendo complesse problematiche di monitoraggio e conservazione.

 

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Lo studio della Rocca dei Conti Guidi a Modigliana, realizzato dal Centro DIAPReM del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, ha richiesto l’acquisizione di dati relativi a due differenti scale di rilievo: una prima di livello territoriale, una seconda più propriamente architettonica; a questo fine sono state utilizzate in modo integrato due diverse tipologie di strumentazione laser scanner 3D.

Il rilievo nel rapporto con il paesaggio
Il rilievo a scala territoriale presentava la necessità di acquisire la morfologia del terreno su cui si erge l’antica architettura, in cui la dorsale rocciosa nella zona di Est prospiciente al corso del torrente Ibola come quella del versante Ovest sul fiume Tramazzo mostrano ampie situazioni di dissesto idrogeologico. Inoltre il rilievo di strutture fortificate di crinale pongono spesso il medesimo problema di rilievo che impone l’esigenza di allontanarsi sufficientemente dal complesso architettonico per poter identificare pienamente la morfologia del rudere. Nel caso della “Roccaccia” è stato necessario portarsi ad una quota che consentisse di acquisire i dati e rilevare le parti brulle della dorsale senza incontrare impedimenti costituiti dalla presenza di vegetazione, la quale avrebbe potuto ostruire la visuale dello scanner. Dovendo poi coprire una distanza di poco inferiore ai 500 metri, si è optato per l’utilizzo del Riegl LMS-Z420i, un laser-scanner a tempo di volo che è attivo su distanze tra i 700 e i 1000 metri, con campo di visuale di 360° e livello di accuratezza sufficiente per il tipo di acquisizione metrica richiesta.

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Il rilievo nel rapporto con l’architettura
Per quanto riguarda l’ambito architettonico, l’attuale morfologia del rudere della Rocca e la sua posizione hanno reso necessaria l’utilizzazione integrata di due differenti tipi di laser scanner a tempo di volo (TOF) sviluppati dalla Leica Geosystems: il modello HDS 2500 ed il successivo modello HDS 3000. Per le aree a tutto tondo si è optato per l’utilizzo del laser scanner HDS 3000, che, avendo la possibilità di acquisire l’ambiente circostante a 360° con un cono d’ombra strumentale di 90°, ha offerto la possibilità di ottimizzare i tempi di rilievo, permettendo la scansione con adeguata precisione delle parti altrimenti difficilmente raggiungibili, riducendo anche il numero di appoggi topografici correlati ai targets necessari per la successiva fase di registrazione delle prese di scansione. Questo modello sfrutta, infatti, un tricuspide topografico che consente
la messa in stazione dello scanner motorizzato. Il Leica HDS 2500 è, invece, caratterizzato dalla possibilità di una visuale esclusivamente frontale, con un angolo di 40x40 gradi. Questa peculiarità, connessa anche ad una maggiore versatilità di utilizzazione, è essenziale per rilevare zone anguste, difficilmente accessibili e porzioni di struttura edificata in cui le condizioni di posizionamento dell’attrezzatura non avrebbero concesso la possibilità di una corretta messa in stazione dell’HDS 3000.
Il sistema di stazioni è stato poi registrato per mezzo di una rete topografica, realizzata con la stazione totale Leica TCR 1101, che ha acquisito la posizione di tutti i targets utilizzati dalla strumentazione laser scanner nella fase di acquisizione, generando al contempo un sistema di capisaldi per il monitoraggio nel tempo.

 

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