Il progetto del MUDI

last modified Apr 16, 2010 06:50 PM
Carlo Terpolilli_ Ipostudio Architetti Associati

L’intervento verterà sui seguenti punti e sarà accompagnato dalla proiezione di immagini esplicative del progetto:  

Premesse progettuali  I temi e la prospettiva che abbiamo assunto a fondamento del nostro progetto sono lo stretto legame tra la storia dell’edificio e la sua vita attuale, un percorso che sia rivolto alle opere, ma anche alla storia della architettura che le ospita ed alla storia dell’istituzione che tra quelle mura svolge, da sempre, la stessa attività. Obiettivo principale del progetto è quello di far scoprire l’enorme patrimonio culturale, artistico, monumentale e storico - archivistico che si racchiude all’interno delle mura dell’Istituto degli Innocenti, ma anche le attività e le iniziative che quotidianamente vi si svolgono.  E’ essenziale premettere che l’Istituto degli Innocenti è un corpo vivo e vitale che opera all’interno di una struttura architettonica che rappresenta senza dubbio uno degli esempi più mirabili dell’architettura del Rinascimento e che opera da quasi sei secoli avendo come punto di riferimento i bambini e le bambine. Il progetto metterà in evidenza la filosofia di fondo su cui si basa, che rappresenta anche una scommessa: quella di far convivere, all’interno della stessa struttura architettonica, sia i percorsi museali che la sua vita quotidiana.  In effetti sarebbe non solo difficile, ma anche sbagliato, immaginare un percorso museale staccato dalla vita operativa dell’Istituto, perché il patrimonio culturale, artistico e archivistico è parte integrante dell’Istituto stesso. Il progetto non fa altro che mettere in evidenza e, tutt’al più, disvelare, portare alla luce, accentuare e mostrare tutto ciò che è, ad oggi, nascosto e soprattutto che è rimasto nascosto, per secoli, nei confronti della città.  

Il progetto museologico  

L’attuale area espositiva dell’Istituto degli innocenti offre solo uno sguardo parziale, settoriale di quel “mondo” vivo e vitale che il complesso rappresenta, limitandosi ad illustrare il patrimonio dei lasciti e delle donazioni accumulate negli anni : opere di valore artistico assoluto, ma che non colgono alcunché dell’opera più straordinaria custodita all’interno del complesso, ovvero il suo archivio storico, che raccoglie e cataloga la vita di migliaia di fanciulli e fanciulle ospitate nel corso dei secoli. Il nuovo museo degli innocenti, attingendo a piene mani da questa insostituibile mole di documenti, deve prefiggersi lo scopo di svelare al visitatore gli aspetti legati alla storia dell’istituzione, alla vita che vi si svolgeva, contestualizzando la ricca collezione artistica all’interno di un quadro più ampio e complesso, fatto di immensi valori storici, antropologici e documentali : un museo attuale come l’istituto cui si riferisce, un museo da vivere, non solo da osservare, un museo che fonda la storia ed il presente in dialogo partecipativo. Tale obiettivo è perseguito accompagnando i visitatori attraverso un percorso che si origina dalla memoria dell’abbandono, richiamata dalla “nuova ruota degli esposti”, in una progressiva immersione in quell’unicum inscindibile in cui si intrecciano la memoria storica, artistica, architettonica ed emozionale dell'istituto.
L’importanza dell’Istituto degli innocenti, in quanto esempio unico di struttura che si dedica da ben cinque secoli ai bambini, mantenendo vive tuttora certe attività è indubbiamente il tema del MUDI.  

L’accessibilità 

Il progetto risolve le problematiche relative al deficit di accessibilità del complesso dell’Istituto degli Innocenti con un’unica azione, rappresentata dalla scelta di collocare i sistemi di risalita (ascensore e scale) in un unico spazio, attualmente sottoutilizzato e defilato rispetto agli elementi monumentali del complesso. Tale scelta ha comportato, nello stesso tempo, la soluzione di posizionare l’accesso diretto al sistema museale nello stesso luogo, rendendo così disponibile alla città e a tutti gli utenti (turisti, visitatori, convegnisti, ecc) l’insieme del piano cosiddetto interrato, che diventa così direttamente utilizzabile dalla piazza Santissima Annunziata. Allo stesso modo si apre una nuova prospettiva di accesso ai servizi socio-educativi del piano terreno (ASL, Case Madri, Bottega dei ragazzi, asili), attraverso un nuovo ingresso.

 

 

Profilo dell'autore

Carlo Terpolilli (Casalbordino 1953) è profesore associato in Tecnologia dell’Architettura presso Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze.

Docente invitato presso il Workshop internazionale intensivo di “Composizione architettonica” presso lo IUAV Istituto universitario di Architettura di Venezia (2004/06), è coordinatore del Comitato Scientifico dell’International Festival of Architecture and Media di Firenze e membro del Comitato Scientifico del S.E.S.V. Spazio Espositivo della Facoltà di Architettura di Firenze.

Insieme a Lucia Celle (La Spezia 1954), Roberto Di Giulio (Brindisi 1956), Elisabetta Zanasi Gabrielli (Copparo 1953) è socio fondatore di Ipostudio architetti (1983). Dal 2002 al 2008 è associato Panfilo Cionci (Scerni 1958).

Dal 1991 Ipostudio è partner in progetti di ricerca finanziati dalla UE.

Hanno partecipato a numerosi concorsi; tra quelli vinti: Il Nuovo Museo degli Innocenti – MUDI a Firenze (2008), La città della scuola a Sarno (2000), Centro direzionale a Calenzano (1998), Area di servizio Prenestina (1988). Tra le opere realizzate: Residenze sanitarie a Modena, Carpi, Ancona, una scuola elementare a Campi Bisenzio, la Banca del Chianti Fiorentino a Sambuca (vincitore del concorso a inviti); sono in corso di realizzazione il Centro direzionale dell’Ospedale di Careggi a Firenze, il complesso scolastico a Sarno, il centro direzionale ad Atessa.

Invitati a mostre ed esposizioni (tra cui a varie edizioni della Biennale di Venezia) e le loro opere sono apparse su numerose riviste internazionali.

E’ stato pubblicato il volume: Ipostudio – La concretezza della modernità, di Marco Mulazzani, edito da Electaarchitettura, Milano 2008.

Tra i progetti in corso: l’isolato per uffici nell’Area Ex-Fiat a Novoli, Firenze, un insediamento produttivo a Scandicci e la Biblioteca della facoltà di architettura a Firenze.