Focus R Restauro Recupero Riqualificazione

last modified Nov 15, 2010 03:15 PM
Il progetto contemporaneo nel contesto storico

 

Parlare oggi di Restauro alle platee dei tecnici con la speranza di essere ascoltati non è impresa di poco conto.
L’idea che si propone non è quella di un “normale convegno” ma di un Focus, che focalizza il problema e che pone l’obiettivo di volta in volta su una serie di tematiche importanti: le mette a confronto non solo all’interno di ogni singolo incontro ma anche fra i diversi incontri che si programmeranno, lasciando disponibilità di confronto e di articolazione.
In altre parole il Focus è la cornice all’interno della quale si articolano, come in un dizionario tematico, gli argomenti del dibattito (in parte costanti e in parti alternati a seconda della specificità localizzati); ma il Focus è anche il modo per definire un “contenitore virtuale” che mantiene e sviluppa il confronto oltre il confine temporale dell’evento.

L’innovazione dell’impostazione: perché il progetto contemporaneo
L’idea che poi si innesta su quella del Focus è quella di ribaltare completamente l’approccio che tradizionalmente è stato dato a questi incontri. si vuole soprattutto valorizzare la comunicazione del ruolo del progetto contemporaneo, ovvero il ruolo (difficile, conflittuale, dialettico e forse anche polemico) del tema del progetto nella sua totalità. Parlare di “progetto contemporaneo sul contesto storico” significa dare spazio al ruolo (molto più ampio e diffuso) del progettista che interpreta e affronta il tema del confronto con il contesto storico e cercare di svilupparlo al meglio. Se il taglio del convegno-evento parte dall’importanza di offrire una risposta progettuale innovativa e riqualificante, allora non si può autosegregare il Restauro in un ghetto per specialistici ma aprirlo, rileggendo il ruolo del progetto, ad un universo di relazioni disciplinari e di applicazioni metodologiche più ampie. E’ un dibattito che passa trasversalmente nelle “Scuole di Restauro” e che spesso non è semplice da focalizzare: ecco perché serve un Focus ed ecco perché è importante permettere a tutte le voci di essere rappresentate e di trasmettere il proprio punto di vista.
Se si riuscirà a far capire nella comunicazione del Focus R che il punto di vista non sarà l’antico ma il contemporaneo, allora sarà possibile forse avere più attenzione e più presenza. Perché a tutti interessa il progetto! E tutti, di ogni ordine, collegio e qualificazione, nell’arco della propria esperienza, si sono dovuti confrontare con la difficile presenza dell’antico:
-    a volte interpretandolo solamente come vincolo assurdo,
-    altre volte come innesco esponenziale di costi,
-    altre volte come riduzione dei requisiti funzionali o distributivi,
-    altre volte ancora come imposizione di modelli tipologici o di tecniche (ovvero come limitazione espressiva).
Se l’antico è solo questo è facile capire perché interessi a così pochi. Diversamente valorizzare il progetto contemporaneo  permetterà di trasmettere:
-    come risulti ricca l’esperienza della tradizione,
-    come ogni forma del reale stratificata può essere uno stimolo all’interpretazione,
-    come il confronto con la preesistenza sviluppi un progetto cosciente e rispettoso delle identità e della memoria.
Ribaltare i punti di vista per riuscire a trasmettere a molti le conoscenze di pochi e per portare i pochi a comprendere le difficoltà dei molti.

Oltre il Restauro versus Recupero Riqualificazione

Da un lato l’idea forte del Focus R riguarda, nella motivazione principe dell’incontro e nelle parole fino a qui spese, l’intento di sdoganare il Restauro dal ristretto ambito in cui si è confinato o in cui è stato racchiuso, dall’altro la facile proposta di espandere nel richiamo dell’iniziale –R- anche i temi del Recupero e della Riqualificazione può sembrare inizialmente una contraddizione.
Come si può parlare di questi tre argomenti che definiscono e sottendono diversi gradi di applicazione e di competenza?
La risposta è duplice e trova conforto nel sottotitolo che ripropone il nocciolo del problema, ovvero la materia, il terreno, il tessuto vivente (e spesso malato) su cui  si posano la mano e il bisturi del progettista: il contesto storico. E’ questo l’humus unificante che può far comprendere perchè si trasferisce dal Restauro un significante operativo (una visione di interesse delle tracce della collettività) dal campo applicativo che richiede la maggiore coerenza e disciplina a quelli in cui i gradi di intervento sono via via più laschi. Forse è importante ribadire, soprattutto in questo momento della vita delle città e dei territori, che in realtà non c’è diversità di vedute, che non c’è una gerarchia di valori nella ricchezza del nostro patrimonio storico dal punto di vista del potenziale che può essere messo in risalto. Se si cerca di proiettarsi oltre il confine del quotidiano e si prova a riuscire a comprendere dove sono le “miniere d’oro” che aspettano di essere valorizzate, allora si potrà capire come focalizzare l’attenzione su ciò che è unico, irriproducibile,  a volte “magicamente” approdato (un po’ acciaccato e invecchiato) alla riva della nostra epoca, destinatario di una missione umanamente condivisibile: ricordare.
Il taglio di questa proposta permetterà di ampliare gli ambiti di applicazione, di contenere, all’interno del Focus R, diverse tipologia di architetture, di tessuti, di luoghi e di offrire a ciascuno di essi la propria possibilità di progetto, che sia un Restauro, un Recupero o una Riqualificazione urbana.

Le tematiche
La struttura di questi ambiti si delinea in due tipi: uno costante (che sarà presente in ogni convegno-evento) e uno alternativo (che “pescherà” in una rosa limitata di altri ambiti via via uno o due temi specifici). Lo scopo è quello di non rendere il Focus R ripetitivo ma flessibile e adattabile alle qualità ed alle esigenze di dibattito che potrebbero anche sorgere dagli Ordini, dalle Soprintendenze o dagli Enti Locali in cui si svolge il convegno, permettendo quindi di generare più interesse. Dobbiamo inoltre ricordare che l’impostazione dell’incontro sarà a volte destinata al confronto dialettico, in quanto è pensata volutamente per non avere un unico indirizzo di intervento ma per mostrare la diverse sfaccettature e ruoli del problema. Ovviamente sotto ciascun titolo tematico (che è in maiuscoletto) compariranno i singoli titoli specifici dei relatori.

Struttura:

IL PROGETTO CONTEMPORANEO SUL CONTESTO STORICO
E’ un momento introduttivo che spiega cos’è il Focus R. Offre il “taglio” del confronto e della problematica che interfaccia i diversi argomenti; non sarà solo parlato ma sfrutterà il maniera forte il ruolo delle immagini che scorreranno nelle proiezioni per immergere la platea nello spirito dell’incontro.

LA TUTELA E IL VINCOLO NEL PROGETTO

E’ un ambito tematico costante, che mette in luce i punti di vista (materiali, metodologie, normative) degli organi destinatari del ruolo che giocheranno non solo “in casa” ma anche “fuori casa”. Sarebbe molto interessante riuscire a trasferire la comunicazione di diverse logiche e comportamenti di approccio tra diverse realtà italiane. Saranno sempre presentato uno o più progetti.
Profilo del Relatore: dare visibilità a Dirigenti o Direttori o Soprintendenti sia delle Direzioni Regionali che delle Soprintendenze potrà contribuire a far confluire

TRADURRE O TRADIRE L’ANTICO
E’ un ambito tematico costante, che chiude ogni incontro, in cui si faranno anche delle scelte di rottura, presentando progetti importanti di architettura contemporanea in cui il contesto storico è risultato un ambito di confronto interessante e propositivo. Sarà l’occasione per far venire allo scoperto dimensioni e sensibilità alternative in cui la storia e il tracciato de
Profilo del Relatore: studi di progettazione importanti del panorama italiano, che possano anche stimolare la platea in un logica anche di polemica sensata e di dialettica.


All’interno di queste tre costanti andranno di volta in volta aggregati due o tre ambiti tematici, da inserire tra i tre costanti, scelti tra i seguenti:


LE TECNOLOGIE PER  IL RILIEVO E LA DIAGNOSI
E’ un ambito tematico alternativo. Nel Restauro come nel Recupero grande peso viene dato alla quadro conoscitivo del manufatto sia esso un comparto urbano o un monumento. Le tecnologie digitali, le analisi sono sempre più utilizzate sia per calibrare l’intervento sia per monitorarlo. In questi ambiti agiscono con molta competenza anche tecnici diplomati ed ingegneri (si pensa la problema strutturale).
Profilo del Relatore: un Specialista professionista, anche con un ruolo di ricerca.

LA MEMORIA DELLE CITTÀ E IL RECUPERO URBANO
E’ un ambito tematico alternativo. Il tema del tessuto urbano e dei progetti di comparto è molto importante e su questi livelli, che vedono anche un’interfaccia urbanistica, spesso si innestano i maggiori interessi economici di riqualificazione e valorizzazione. Può essere l’occasione per dare spazio anche ad esperienze della realtà territoriale (centri minori della Provincia) . A questo tema si innestano ad esempio i Piani di Recupero che incidono fortemente sulla modificazione dei regolamenti edilizi e sulla disciplina normativa del centro storico.
Profilo del Relatore: un Responsabile Tecnico dell’Amministrazione Comunale-Provinciale o uno Specialista professionista, anche con un ruolo di ricerca.

IL COSTO DELL’INTERVENTO SULL’ANTICO
E’ un ambito tematico alternativo, che affronta le problematiche estimative del progetto di restauro nelle sue fasi esecutive. L’argomento di grande interesse in quanto nel Restauro gli aspetti qualitativi degli interventi prendono spesso il sopravvento e devono essere gestiti all’interno dell’appalto e del cantiere.
Profilo del Relatore: un Responsabile di Direzione dei Lavori di una Soprintendenza o uno Specialista professionista, anche con un ruolo di ricerca.

IL RESTAURO ENERGETICO DEGLI EDIFICI STORICI
E’ un ambito tematico alternativo, che affronta le problematiche dell’efficienza e della riqualificazione energetica quando si trovano ad essere applicate sul patrimonio storico. Le scale dei problemi cambiano e le linee guida introdotte dalle amministrazioni locali diventano fondamentali. In questo quadrò può essere inserito anche il tema impiantistico che riveste un importante ruolo.
Profilo del Relatore: un Specialista professionista, anche con un ruolo di ricerca.

LA  VALORIZZAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE
E’ un ambito tematico alternativo. Il tema  mette in luce le azioni che definiscono il quadro gestionale e finanziario che può innescare in prospettiva la valorizzazione del patrimonio storico. Cambio di destinazione d’uso, allestimenti e museografia, turismo specialistico, ecc. sono tutti ingredienti importanti per motivare un restauro o un recupero.
Profilo del Relatore: un Responsabile (anche non Tecnico) dell’Amministrazione Comunale-Provinciale o di Patrimoni Immobiliari o uno Specialista professionista, anche con un ruolo di ricerca.

LA FORMAZIONE E LA RICERCA
E’ un ambito tematico alternativo, che affronta le problematiche del ruolo delle Università nella formazione e nella ricerca applicata. Sarebbe interessante riuscire, nell’arco dei Focus R ad interfacciare almeno 2 delle principali scuole italiane.
Profilo del Relatore: un Responsabile di una Scuola di Specializzazione post laurea o un Professore di Restauro Architettonico.

 

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