È il nuovo che rilancia l’antico. A Venezia nel riuso di spazi ed edifici

last modified May 31, 2010 06:23 PM
Franco Mancuso

 

Nella pratica del riuso l’antico, ciò che preesiste, è stato chiamato a rispondere alle nuove domande espresse dalla città contemporanea: fabbriche dismesse e conventi abbandonati che diventano uffici, scuole, musei, università; tessuti residenziali che si dotano di servizi e apparati tecnologici per la vita contemporanea; piazze e strade che ospitano automobili, tram e biciclette. Tutto ciò ha comportato un inedito accoppiamento con il nuovo per ottenere organismi capaci di corrispondere a funzioni complesse, nei quali l’incidenza quantitativa e qualitativa di nuovi manufatti è  elevata. Si è posta così l’evidenza di un necessario ribaltamento dei termini di un annoso (e invecchiato) confronto: è il nuovo, se concepito con intelligenza, cultura e proprietà, che dà senso all’antico.
Perché l’antico, perdute le originarie funzioni, ha spesso smarrito la propria identità, e rischia oggi più che mai di scomparire dalla scena urbana e dalla memoria dei suoi abitanti.  Il suo nuovo complemento – le propaggini, le addizioni, gli apparati necessari per le nuove funzioni – ne rivelano i caratteri offuscati dal tempo, rimuovendo il cono d’ombra che ne aveva gradatamente attutito la percezione.
Sono questi gli assunti dei progetti per Venezia che verranno illustrati in questo convegno.
 

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Profilo dell'Autore

Franco Mancuso è nato a Venezia, dove vive e lavora.
E’ docente di Progettazione Urbanistica all’Università IUAV; insegna al Master in Conservazione Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale e all’EMU (European Master on Urbanism).
Ha tenuto conferenze e seminari all' ILAUD, in molte università ed istituzioni, in Italia e all’estero.
Svolge attività professionale di progettazione architettonica ed urbanistica nell’ambito dello studio associato Mancuso e Serena, accompagnando la progettazione con una intensa attività editoriale.
Le sue opere hanno ricevuto importanti riconoscimenti: Premio Nazionale TERCAS Architettura 1990, Premio Nazionale INARC 1992, International Award Architecture in Stone 2002, Medaglia d’Oro della Triennale 2003
( progetto finalista), Premio Nazionale Gubbio 2003. Premio Piccinato 2007 e 2009, Premio TDA per il Restauro dell’Architettura 2008.