La casa di Paquius Proculus

ultima modifica 27/11/2009 16:59

Nel 1910 iniziarono le operazioni di scavo che coinvolsero l'insula della casa di Paquius Proculus; per prima cosa emerse la facciata sul lato orientale di via dell'Abbondanza tra le Insulae VI e VII della Regione I. La volontà dello scavo, diretto dallo Spinazzola, era quella di riconoscere in più punti l'andamento della via, una tra le più grandi della rete stradale pompeiana, quando venne scavato un vano, ritenuto certamente ingresso di una casa importante. Nel 1923 gli scavi continuarono all'interno dell'abitazione. I solai e le pareti dei piani superiori vennero rinvenuti crollati su quelli sottostanti. Venne poi scavato l'ambiente dell'atrio, con i frammenti del prezioso mosaico pavimentale in seguito ricostruito. Il terremoto del 62 d.C. provocò una frattura trasversale del mosaico, documentata dalla foto d'epoca. Gli scavi procedettero anche nella zona del peristilio. Si scavarono tutti gli ambienti del criptoportico e venne realizzata la copertura del braccio settentrionale del peristilio. Nel 1947, in seguito ai bombardamenti dovuti alla guerra, molte coperture in ferro ed eternit vennero danneggiate e quindi ricostruite. Amedeo Maiuri sostituì tutte le coperture realizzate con questa tecnologia. Nella casa di Paquio Proculo ricostruì il tetto a compluvio e coprì i due tablini e il peristilio. Nel 1952 la copertura "di tipo antico", in cemento armato, sull'atrio tusanico venne completata.

Il rilievo tridimensionale della casa di Paquius Proculus é stato condotto contestualmente alle ricerche interdisciplinari aventi per oggetto i siti archeologici, il restauro e la conservazione dei beni culturali durante il corso di Degrado e Diagnostica dei Materiali dell'Edilizia Storica, Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara nel 2005. Il rilievo tridimensionale é stato realizzato dal Centro DIAPReM e durante la fase di rilievo gli studenti hanno avuto la possibilità di realizzare l'acquisizione e gestire il modello 3D in forma di nuvola di punti.

Lo scopo del rilievo tridimensionale non é stato solo quello di ottenere la morfologia spaziale dell'architettura ma anche di indagare sullo stato conservativo dell'architettura stessa e di analizzare in particolare la copertura in cemento armato dell'atrio tuscanico.

Attraverso un accurato rilievo mediante laser scanner 3D, integrato al rilievo topografico e fotografico, é stato possibile analizzare le deformazioni e le morfologie di degrado. La complessità dell'architettura pompeiana nelle sue diverse scale (da quella territoriale a quella urbana, architettonica e di dettaglio) ha richiesto, per i diversi casi studio rilevati, un approccio di ricerca indirizzato all'integrazione di diversi metodi di rilievo.

 

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