Diagnosi e interventi di restauro della facciata della chiesa di San Carlo Borromeo a Ferrara

last modified Dec 16, 2010 01:09 PM

 

Il lavoro di ricerca sulla facciata esterna della chiesa di San Carlo a Ferrara si é sviluppato in stretto rapporto con la Soprintendenza e i restauratori che hanno realizzato gli interventi conservativi. Con il rilievo diagnostico avanzato della facciata della chiesa di San Carlo a Ferrara sono stati acquisiti i dati riguardanti la geometria, la morfologia, il colore dei materiali del paramento esterno.
Attraverso l'elaborazione dei dati di rilievo e sulla base dei risultati d'indagini precedentemente realizzate sono state strutturate le mappe tematiche di correlazione riguardanti lo stato di consevazione e le forme macroscopiche del degrado del paramento esterno (adottando come riferimento i documenti Normal) per arrivare poi alla creazione di una banca dati informatizzata organizzata.
Per la realizzazione del progetto di ricerca sono stati adottati, nella campagna di rilevamento, il metodo con laser scanner 3D, il metodo topografico, il metodo diretto, il metodo spettrofotometrico e il metodo fotografico tradizionale e digitale.

 

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La facciata di San Carlo al momento del primo sopralluogo presentava fenomeni diffusi e localizzati di alterazione e degradazione superficiale, sia nella cortina laterizia, che nei corpi scultorei e nelle membrature, con distacchi, sollevamenti, fessurazioni, croste nere, incrostazioni e depositi pulverulenti estesi a gran parte della superficie del fronte.
Alla sommità della chiesa e nelle statue soprastanti la facciata é stata rilevata una patina biologica che ricopriva le superfici esposte a nord: la presenza di tale patina é un chiaro indicatore che il livello d'inquinamento é fortemente ridotto rispetto alle quote inferiori della facciata sottoposte allo smog dei tubi di scarico. Le statue collocate in sommità e sottoposte ad un continuo dilavamento presentavano un forte degrado con evidenti fessurazioni, mancanza di parti e corrosione delle superfici lapidee.

 

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La facciata é principlamente costituita da un paramento in mattoni su cui é stata riscontrata la presenza di rosso-aranciato (probabilmente composta da polvere di cotto e legante proteico), che, in corrispondenza della cortina che sovrasta l'arco del portale, risulta stesa sopra un intonachino di gesso e polvere di cotto.
Nella fascia, sempre in laterizio, con epigrafe posta sotto il timpano, nell'arco del portale, nel paramento verticale interno delle nicchie e nei capitelli dell'ordine gigante, la finitura é composta da gesso e da polvere di cotto, probabilmente applicata successivamente, vista la presenza di sporco fra tale finitura e il cotto sottostante. Inoltre, sono in cotto le colonne ioniche dell'ordine gigante e gli elementi delle modanature. Le mensole laterali del cornicione, la fascia inferiore del basamento della facciata, il portale ed il relativo gruppo scultoreo e le cinque statue in sommità sono in materiale lapideo.

 

 

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L'indagine é iniziata con la campagna di rilievo tridimensionale tramite laser scanner 3D, accompagnata, parallelamente, con un'attenta analisi a vista delle superfici. Successivamente, sono state individuate le zone rappresentative in cui effettuare le indagini spettrofotometriche sulla base dei risultati delle indagini scientifiche sui materiali e sullo stato conservativo. Con le indagini colorimetriche sono stati perseguiti i seguenti obiettivi:
i) creare un archivio di riferimento, sia di tipo spettrofotometrico che fotografico, con riferimento alla situazione precedente e successiva agli interventi conservativi
ii) realizzare all'interno di zone campione un confronto fra il dato colorimetrico e di riflettanza dei tasselli di pulitura e quello delle stesse parti ancora sporche
iii) monitorare nel tempo dal punto di vista colorimetrico alcune zone campione, selezionate sulla base del punto precedente
iv) analizzare qualitativamente e quantitativamente i dati cromatici (cioé, sia le coordiante cromatiche, sia la curva spettrofotometrica nel suo andamento complessivo) di alcune zone significative, al fine di contribuire all'eventuale individuazione di alcune caratteristiche dei materiali componenti

 

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