L'abbazia di Pomposa

last modified Dec 10, 2010 10:27 AM

 

pomposa ril asse 001.jpgpomposa ril asse 001.jpg     pomposa scanner topog 003.jpg

 

 

La campagna di scansioni

Prima di affrontare ogni rilievo è indispensabile predisporre le operazioni da affrontare in sede di campagna in modo da ridurre il rischio di dover interrompere la fase di restituzione per compiere delle integrazioni o verifiche dei rilievi fatti. Mentre in un rilievo tradizionale, basato sulla misurazione di punti essenziali, si possono integrare i dati facendo riferimento a punti fisici ben distinti; con il laser scanner il  procedimento è più complesso. L’integrazione di informazioni è garantita se i target di riferimento  sono ancora correttamente posizionati e quindi la possibilità di effettuare tale operazione dipende dalle condizioni del supporto su cui sono fissate le targhette adesive (un supporto poco liscio e compatto favorisce il distaccarsi dell’adesivo) e dalle condizioni fisiche cui sono sottoposte le targhette (umidità o sole battente possono determinare la deformazione dei targets). Per evitare il rischio di integrare il rilievo con modalità rischiose dal punti di vista della precisione è fondamentale programmare correttamente la campagna di rilievi in modo da non lasciare zone d’ombra che significherebbero una perdita di dati.

 

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L'elaborazione della nuvola di punti

Le scansioni con il laser scanner 3D sono state eseguite in modo da ottenere per ogni punto di presa due maglie diverse. La prima scansione effettuata con griglia 5x5 cm fornisce la posizione dei targets ed è poi utilizzata per la registrazione del modello globale; dalla stessa posizione sono poi effettuate diverse scansioni a maggiore definizione, solitamente con griglia 2x2 cm. In seguito all’operazione di registrazione, in cui vengono assemblate le varie scansioni, si ottiene un modello tridimensionale gestibile tramite il software Cyclone. In un solo file sono contenute tutte le informazioni e sono visualizzabili a discrezione dell’utente poiché ogni singola presa rimane ben individuata e gestibile singolarmente all’interno del software.
Per ottenere da Cyclone le sezioni utili alla restituzione 2D si deve visualizzare il modello in modalità “complex mesh” (vengono create le superfici di collegamento fra punti vicini), operazione che richiede  un grosso sforzo di calcolo alla workstation. Nel caso in oggetto, operando con il modello “leggero” con griglia di 5x5 cm si lavora al limite del calcolatore e in alcuni casi il sistema risulta instabile. Al momento risulta improponibile sfruttare integralmente il modello “pesante” con la griglia a 2 cm, è quindi consigliabile operare per settori, visualizzando solo alcune porzioni di scansione per ogni operazione di richiesta delle sezioni, operazione che non compromette la qualità del risultato (i file che si ottengono si ricompongono senza perdita di precisione) ma richiede una maggior quantità di tempo da parte dell’operatore.

 

pomposa_07_mini.jpg     montaggio totale frontale-dettaglio riflettanza.jpg

 

 

Il problema delle troppe informazioni

Mentre nel rilievo tradizionale (cordella metrica, distanziometro, teodolite) il restitutore dispone di punti univoci ai quali agganciarsi, nel caso del laser scanner si ha una enorme quantità di informazioni intermedie. Queste possono generare confusione e dubbi, ma il problema non è quello di eliminare le informazioni intermedie, piuttosto quello di comprendere l’utilità che esse possono avere. Certamente a discapito dell’immediatezza di una restituzione bidimensionale, la complessità del modello tridimensionale offre l’esattezza delle informazioni così come il manufatto originale. E’ più “comodo” avere un arco di circonferenza costruito su pochi punti che ritrovarsi con un arco di imposta dell’abside da costruire su 1725 punti.

 

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Conclusioni

Se si vuole considerare il laser scanner come uno strumento utile alla semplificazione del rilievo si commette un grosso errore. Con il laser scanner sicuramente si ottiene un modello semplificato rispetto al reale (in relazione alla griglia di risoluzione che imposta l’operatore) ma molto più complesso di un rilievo classico.  Fondamentalmente le nuvole di punti possono funzionare come banche dati, dalle quali attingere informazioni, per la ricostruzione di un modello semplificato, in base alle scelte dell’operatore. Bisogna anche ammettere che le potenzialità dello scanner non sono sfruttabili pienamente a causa del gap esistente tra le prestazioni dello stesso e la gestibilità delle informazioni con l’hardware e il software attualmente disponibili.

 

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