"L'Angelo delle fragole": un racconto-diario di Stefania Mazzoli, con uno scritto introduttivo di Daniele Seragnoli, Edizioni Nuove Carte, Ferrara - La presentazione venerdì 12 dicembre a Palazzo Bonacossi, ore 17

ultima modifica 23/11/2014 19:55
L'editrice Silvia Casotti e Daniele Seragnoli ne parlano con l'Autrice. Nel corso della presentazione Giuliana Bolognesi (Centro Teatro Universitario) legge alcune pagine del libro.

 

C'è nel racconto-diario di Stefania Mazzoli, un sapore malinconico di cose dimenticate e forse perdute, ma allo stesso tempo un ottimismo radicato di chi guarda sempre avanti a sé, certo che il passato ha un posto determinante nella creazione del proprio futuro.

La caparbietà, la fantasia, il fatalismo costruttivo - solo in apparenza un ossimoro - che caratterizzano gli abitanti di Borgo Scoline, frazione di Ferrara fra Porotto e Vigarano Mainarda, concorrono a delineare una microstoria di vita vissuta, di preziosi insegnamenti, di amori inesauriti e passioni mai sopite.

A collegare persone ed eventi il legame indissolubile con la Terra, il Luogo per eccellenza sul quale aleggia - qualcuno dice addirittura di averlo intravisto - un attento e propizio angelo custode: l'Angelo delle fragole.

Da una pagina del libro:

"Il Borgo si snoda quasi completamente attorno alla stretta e tortuosa strada principale, via Ladino. Qui le case sembrano assomigliarsi un po’ tutte, come le persone. Qui il cielo sembra sempre più blu rispetto a qualsiasi altro luogo: i tramonti sembrano non finire mai, il silenzio si veste di magia, i profumi sono fatalmente inebrianti e l’atmosfera provoca da subito una sensazione come di qualcosa di fatato, di favola nella realtà, di leggenda e di mito. Quasi ogni abitazione è circondata da un piccolo o grande frutteto: imprevisti piccoli ritagli di varie coltivazioni che spuntano nei luoghi più inverosimili dove, fin dall’antichità più lontana, generazioni di contadini curano con incessante passione e dedizione le loro piante, quasi fossero figlie bisognose più di altri di grande amore e attenzione.  È qui che i fieri agricoltori attendono con ansia i loro sudati raccolti; è qui dove spesso, d’estate, passano interminabili momenti col naso all’insù nel timore che il cielo scateni la sua furia devastante ed è qui dove, ancora oggi e da sempre, si coltivano le fragole di cui quell’Angelo invisibile posto a vegliare sul borgo sembra seduto a prendersi silenziosa cura. Ed è qui, ancora, che ho scoperto i valori nei quali credo fermamente e che mi hanno portata a capire come dietro alla persona più umile si nasconda la virtù più preziosa. Come dietro alla facciata più crudele si celi la più amabile umanità".

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