"IL POSTO DELLE FRAGOLE" - Presentazione dell'omonimo volume di fotografie e testi di Carlo Gajani

ultima modifica 13/05/2014 10:22

U.T.E.F. - UNIVERSITA’ PER L’EDUCAZIONE PERMANENTE DI FERRARA

CENTRO TEATRO UNIVERSITARIO

FONDAZIONE CARLO GAJANI


Martedì  13 maggio  2014, ore 17,00

Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza - Corso Ercole I D'Este 37, Ferrara

In occasione della cerimonia di chiusura dell’anno accademico U.T.E.F. 2013-2014

è programmato l’evento

 

“Il posto delle fragole"

Presentazione dell'omonimo volume di fotografie e testi di Carlo Gajani

introducono

Angela Zanotti Gajani e Daniele Seragnoli

letture di:

Martina Cuono e Roberta Pira (Centro Teatro Universitario)

interventi musicali a cura di:

Filippo Zattini (Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara)

 

 

Carlo Gajani nasce a Bazzano, alle porte di Bologna, l'11 gennaio 1929. Studia pianoforte al Conservatorio sin quasi al diploma, frequenta il liceo classico e si iscrive poi alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna, dove si laurea a pieni voti nel 1953. Pratica la professione medica per una quindicina d'anni, ma al contempo si dedica ad attività artistiche. Alla fine degli anni '60 decide di abbandonare la carriera medica, perseguita con successo nella sfera ospedaliera e privata, per diventare artista a tempo pieno – soprattutto pittore e incisore.

 

Dagli anni '80 abbandona definitivamente i pennelli per dedicarsi soltanto a mezzi espressivi puramente fotografici, nel ritratto, nel paesaggio, nel nudo. Lavora sui paesaggi urbani del Nord America; in Italia "esplora" la pianura di qua e di là del Po, in una paziente e amorosa ricerca di un mondo ormai più fantastico che reale; nel proprio studio e all'Accademia porta avanti, infine, un lavoro di vent'anni sul nudo e sugli intriganti rapporti che si instaurano tra fotografo e modella. I ritratti, i paesaggi e i nudi di Gajani sono stati esposti, oltre che in diversi spazi privati e pubblici in Italia, anche in Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti e Canada.

 

Alla fine della sua lunga carriera artistica, Gajani è ritornato alla terra della sua infanzia, nell'Appennino tosco-emiliano, alla ricerca di vecchie dimore, campi e cieli – stavolta in un rigoroso, drammatico bianco e nero: "... per amore – scrive - non per obbligo, alla ricerca non della bellezza ma del carattere di abitazioni e luoghi che raccontano la vita in tempi passati".

Lì, nella casa dei suoi nonni, è morto nel 2009.