Appunti Antigone - Studio teatrale in scena martedì 10 novembre 2015

ultima modifica 04/11/2015 20:36
Martedì 10 Novembre 2015, alle ore 18.30 (ingresso su prenotazione), al termine del Convegno Internazionale di Studi "Sofocles’ Day" organizzato nell’ambito del Dottorato in Scienze Umane dell'Università di Ferrara viene presentato nella sala del CTU un breve studio teatrale dal titolo "Appunti Antigone" diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.

 

"Appunti Antigone" è realizzato con gli allievi del laboratorio teatrale del CTU: Giulia Aguzzoni, Chiara Baroni, Michele Bononi, Claudia Cincotti, Riccardo Guidarini, Stefano Massarenti, Federica Mazza, Giulia Tiozzo.

A Tebe la lotta tra due fratelli Eteocle e Polinice, l’uno difensore della città, l’altro aggressore, finisce con la morte di entrambi. Eteocle viene seppellito con tutti gli onori per volere del re Creonte, mentre Polinice, il nemico, rimane insepolto e la sua anima non potrà riposare. Antigone, sorella dei giovani morti e promessa sposa di Emone, figlio di Creonte, decide di sfidare quest’ultimo per dare sepoltura al fratello morto. L’altra sorella, Ismene, cerca di dissuaderla: è Creonte che stabilisce le leggi, e bisogna obbedire. Antigone è decisa a rendere onore al fratello. Creonte la condanna alla prigionia eterna, ma poi su consiglio di Tiresia, decide di liberarla. Troppo tardi: Antigone si è impiccata; Emone addolorato, si uccide; e alla notizia della morte del giovane anche la regina sua madre, Euridice, muore.

“Appunti Antigone”, articolato su alcuni quadri/situazioni del dramma di Sofocle, offre uno spunto di riflessione sul conflitto tra Antigone, giovane donna ma forte moralmente e decisa a rispettare le leggi non scritte della natura (fìsis), e la volontà di Creonte tesa a imporre la forza dello Stato e della legge (nòmos). Vengono inoltre messe a fuoco le dinamiche tra le due figure femminili delle sorelle.

Antigone ribelle, Antigone dolente, Antigone eroica, Antigone martire, Antigone figlia, ma soprattutto Antigone sorella, che si oppone alla legge della città in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue. Da quando Sofocle ha messo in scena la figlia di Edipo nel suo confronto epocale con il re di Tebe Creonte, il personaggio è stato elevato a modello della ribellione individuale contro la sopraffazione dello Stato e raramente ha potuto abbandonare questo ruolo. Dovunque ci siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una pietas universale che “si estende dai fratelli di sangue a tutti gli uomini sentiti come fratelli, superando cosi ogni ethos tribale-nazionale”.

Ismene non ha la tempra di Antigone ed esita subito, ponendo una serie di domande e non promettendo di slancio il suo aiuto come la sorella spera. Al contrario di Antigone, sarà proprio Ismene a ricordare che “le donne non sono capaci di tenere testa agli uomini” e che le donne “sono governate dai più forti” e che dunque è “loro dovere obbedire a questi ordini e ad altri ancora più ingrati”. Ismene è quindi consapevolmente sofferente per l’ingiustizia che stanno subendo, ma è priva di coraggio per reagire. Conclude infatti il colloquio con la sorella definendo per due volte “impossibile” quanto Antigone ha in mente di compiere. Dopo il confronto Ismene viene condotta al cospetto di Creonte: sembra avere un sussulto di orgoglio, assumendosi la propria parte di responsabilità e chiedendo alla sorella di “lasciarla morire, lasciarle venerare il morto insieme”. Quando infine Antigone viene condannata e portata via, Ismene nella sua pavidità può solo constatare: “che vita mi resta, sola, senza di lei?”. In queste parole c’è tutta la solitudine della vita che l’attende, senza nessun legame di sangue superstite e con il presunto disonore di appartenere ad una stirpe macchiata da orribili delitti.

Programma del Convegno:

UNIVERSITÀ DI FERRARA

Istituto Universitario di Studi Superiori - Dipartimento di Studi Umanistici - Dottorato in Scienze Umane
Convegno Internazionale di Studi
III Sophocles’ Day
Martedì, 10 Novembre 2015
IUSS, Via delle Scienze, 41/B, Aula 1


Ore 9.30 Saluti e apertura dei lavori.
Ore 10.00 I Sessione
Presiede: ALESSANDRO IANNUCCI (Università di Bologna).
GIULIO GUIDORIZZI (Università di Torino) - Il trauma e la memoria: il ricordo del male in Trachinie, Filottete ed Elettra.
ROBERT WALLACE (Northwestern University, Ill.) - Le difficoltà con Elettra.
Coffee break
LOWELL EDMUNDS (Rutgers University, NJ) - Il figlio maledetto dal padre nell’Edipo a Colono.

Ore 15.30 II Sessione
Presiede: LORENZO PERILLI (Università di Roma II – Tor Vergata).
EMILY ALLEN-HORNBLOWER (Rutgers University, NJ) - Gerarchie di sofferenza: la violenza messa in scena nelle Trachinie di Sofocle.
XAVIER RIU (Universitat de Barcelona) - Sofocle nella Poetica di Aristotele.
Coffee break
SILVIA MILANEZI (Université de Paris-Est Créteil Val-de-Marne) - Sofocle nei documenti ufficiali ateniesi.


Ore 18.30
Appunti Antigone, studio teatrale ispirato all’Antigone di Sofocle, diretto da MICHALIS TRAITSIS, con gli allievi del Laboratorio CTU, Via Savonarola, 19.


Comitato scientifico: Angela M. Andrisano, Giulio Guidorizzi, Daniele Seragnoli.
Segreteria: Cinzia Boccaccini, e-mail: cboccaccini@libero.it