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Racconti dall'estero | Daniele, studente di Fisica, dal Brasile

03/06/2020

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Racconti dall'estero | Daniele, studente di Fisica, dal Brasile
Daniele Conti (secondo a sinistra) con alcuni compagni di studi durante il progetto Atlante in Brasile

Ciao Daniele, puoi presentarti?

Sono Daniele Conti, sono iscritto al secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Fisica. Con entusiasmo ho aderito al progetto Atlante offerto dalla mia Università per trascorrere un semestre presso l'Universidade Federal De Santa Catarina di Florianopolis, in Brasile.

Com’è stato il primo approccio con la realtà brasiliana? 

Sono arrivato i primi giorni di febbraio 2020, carico di curiosità e felice di intraprendere la mia prima esperienza fuori dall'Europa. L'impatto è stato sin da subito positivo, la città è un vero e proprio gioiello, un'isola che, con le sue 42 spiagge, mi ha immediatamente conquistato. Ho avuto modo di conoscere molti studenti internazionali e immergermi nella cultura locale in un particolare periodo di festa per i Brasiliani, il Carnevale.
L'emergenza legata al Covid-19 ha purtroppo stravolto la vita di ciascuno di noi; tutto è accaduto molto velocemente e, nel giro di pochi giorni, anche il Brasile ha dichiarato lo stato d'emergenza.

Come ha reagito il Brasile all'emergenza sanitaria?

Il virus, in Brasile, ha iniziato a diffondersi circa un mese dopo rispetto all'Europa e tenendo conto di ciò che stava accadendo nel mondo, lo Stato sin da subito ha adottato misure ferree, dichiarando il lockdown con la chiusura totale di tutte le attività, comprese le università.
Da quel momento la mia vita da studente è cambiata drasticamente. Se qualche giorno prima dell'arrivo del virus passavo quasi tutto il giorno in dipartimento, seguendo corsi, pranzando in mensa e partecipando alle innumerevoli feste organizzate dagli studenti, successivamente con la chiusura dell'Università, sono stato costretto a rimanere in casa, potendo uscire solo per le esigenze primarie.

Ti è stata data la possibilità di studiare a “distanza”?

Purtroppo l'Università ospitante, a causa di questa emergenza, si è trovata costretta a posticipare ogni attività didattica, quindi non ho più avuto la possibilità di seguire corsi e sostenere esami online.

A seguito delle decisioni governative e delle reazione della tua università, come hai deciso di agire? Quali decisioni hai preso?

Mi sono trovato a dover affrontare un momento difficile che stava cambiando non solo la mia quotidianità ma anche la mia carriera universitaria e conseguentemente gli obiettivi che mi ero prefissato. A peggiorare la situazione sono state anche le notizie dolorose che arrivavano da amici e parenti in Italia. Tutto ciò mi ha spinto a prendere la sofferta decisione di rientrare, sia per stare vicino alla mia famiglia in questo periodo incerto, sia perché non stavo più vivendo l'esperienza che avevo desiderato.

Cosa ti ha lasciato questo periodo?

Questo periodo di emergenza ha cambiato profondamente la vita di ognuno di noi, abbiamo avuto tutti più tempo per riflettere e dare il giusto valore a quella libertà che prima consideravamo scontata.

intervista a cura di SERENA NEGRI (studentessa della laurea in Economia) con la collaborazione di CARLOTTA COCCHI.

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