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Cele Daccò | Il ricordo di Unife e dell'omonimo Centro in occasione della scomparsa

06/08/2021

Persone

Si è spenta nella sua casa di Montagnola (Lugano), a 102 anni, Cele Daccò (1919-2021), illuminata benefattrice che ha sempre sostenuto e promosso la ricerca scientifica della nostra Università e supportato i giovani più meritevoli ad eccellere per migliorare la nostra società, proseguendo con lungimiranza ed entusiasmo l’opera iniziata dal marito Aldo.

Aldo Daccò fu un noto imprenditore del settore metallurgico e Presidente dell’Associazione Italiana di Metallurgia (AIM) dal 1946 al 1956. Nel giugno del 1956 ricevette dall’Università degli Studi di Ferrara la laurea H.C. in Chimica e, nello stesso anno, ideò e finanziò il Centro Studi Corrosione, ancora oggi attivo come Centro di Studi sulla Corrosione e Metallurgia "Aldo Daccò". L’imprenditore durante tutta la vita ha saputo unire alle singolari capacità di studio e ricerca considerevoli doti umane, capacità manageriali e amore per la cultura.

Ferrara, 16 giugno 1956 - Aldo Daccò riceve dal Magnifico Rettore dell’Università, Prof. Felice Gioelli, la Laurea in Chimica Honoris Causa, nella sala del Palazzo Paradiso.

Ferrara, 16 giugno 1956 - Aldo Daccò riceve dal Magnifico Rettore dell’Università, Prof. Felice Gioelli, la Laurea in Chimica Honoris Causa, nella sala del Palazzo Paradiso.

Grazie ai signori Daccò, negli anni sono state donate all’Università innovative e sofisticate strumentazioni scientifiche, finanziate borse del Dottorato di Ricerca in Scienza dell’Ingegneria su tematiche inerenti la corrosione e protezione dei metalli, oltre a premi di laurea per gli studenti più meritevoli.
Dopo la scomparsa del dott. Daccò nel 1975, la signora Cele, personalmente e a nome della “Fondazione Aldo e Cele Daccò per la Ricerca Scientifica”, ha proseguito l’attività iniziata al fianco del marito, continuando a elargire ingenti lasciti e donazioni e decidendo anche di co-finanziare la ristrutturazione dello stabile di Via Saragat dopo gli eventi sismici del 2012. 

I generosi contributi ricevuti dal nostro Ateneo hanno sempre costituito un forte incoraggiamento, soprattutto per i nostri giovani studenti e ricercatori, patrimonio inestimabile, e contribuito a stimolare l’interesse verso il progresso scientifico e l’innovazione.

L’ultima visita della signora Cele Daccò presso l’Università di Ferrara avvenne nel settembre 2008 in occasione della consegna del Premio Aldo Daccò a giovani laureati in Ingegneria durante il XXXII Convegno Nazionale di Metallurgia.

Cele Daccò (gennaio 2010): Quando, 35 anni fa, mi sono trovata da sola, ho visto dissolversi il mio mondo famigliare. Mi sono assunta il compito di impiegare il patrimonio che Aldo mi aveva lasciato, per volgerlo ai fini che a lui sarebbe piaciuto perseguire. [] in ogni momento, mi è stato presente il desiderio, che sarebbe stato il suo, di impiegarlo in maniera da aiutare i giovani e gli studenti che si impegnano a migliorare la società, come lui già faceva.

La signora Cele Daccò ha lasciato un segno profondo e verrà sempre ricordata con affetto, profonda gratitudine e sentita riconoscenza.

IL CENTRO DI STUDI SULLA CORROSIONE E METALLURGIA “ALDO DACCÒ”

Il “Centro di Studi sulla Corrosione” viene istituito nel 1956 su iniziativa dell’allora Direttore dell’Istituto Chimico, Professor Leo Cavallaro, e grazie alla collaborazione e al fattivo aiuto del Dottor Aldo Daccò, studioso di problemi metallurgici e Presidente dell'Associazione Italiana di Metallurgia (AIM), allo scopo di svolgere attività di ricerca e trasferimento tecnologico nell’ambito della corrosione e della metallurgia.
Dall'inizio del 2011 il Centro, sotto la direzione del Professor Gian Luca Garagnani, ordinario di Metallurgia, ha assunto la denominazione di Centro di Studi sulla Corrosione e Metallurgia "Aldo Daccò".

Attualmente il team è composto da 11 docenti e ricercatori, con competenze in ambito di diagnostica della frattura o difetti di funzionamento dei componenti metallici, prevenzione del danno e protezione dalla corrosione. Oggi il Centro dispone di importanti attrezzature di ricerca per un valore di circa 2 milioni di euro e rappresenta un’eccellenza dell’Ateneo ferrarese per la vivace attività di ricerca (anche in collaborazione con diversi centri universitari nazionali ed internazionali) e per le numerose pubblicazioni scientifiche. 

I suoi ricercatori partecipano alle attività della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna, attraverso i Laboratori di ricerca industriale del Tecnopolo di Ferrara MECHLAV, TEKNEHUB e TERRA&ACQUA TECH, fanno parte dei relativi Clust-ER, partecipano a progetti di ricerca regionali (POR-FESR Emilia Romagna 2014-2020), nazionali (PRIN, FFABR) ed internazionali (NESSIE, M-ERA.NET, B-IMPACT), svolgendo inoltre attività di “Terza Missione” e di trasferimento tecnologico con aziende nazionali e internazionali.

Il Resto del Carlino, Cronaca di Ferrara, 17 giugno 1956

Il Resto del Carlino, Cronaca di Ferrara, 17 giugno 1956

Si ringrazia il Professor Gian Luca Garagnani, Direttore del Centro di Studi sulla Corrosione e Metallurgia "Aldo Daccò", per i testi e la ricostruzione storica.