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Igienizzazione anti-Covid | Progetto Copma - Unife ottiene finanziamento regionale

13/07/2020

Scienza, cultura e ricerca

Da anni il centro  di ricerca CIAS di Unife, coordinato per le attività microbiologiche dalla professoressa Elisabetta Caselli, si occupa di studiare sistemi di sanificazione biologici che limitino la diffusione delle infezioni e dell'antibiotico-resistenza soprattutto in ambito ospedaliero.

Nel tempo, si è consolidata una proficua collaborazione con la società cooperativa ferrarese Copma scrl, che ha applicato con successo i sistemi studiati dal laboratorio.

Con l'emergenza Covid-19 verificatasi quest'anno, il gruppo di ricerca ha pensato di proporre alla ditta un progetto per ottimizzare l'azione antivirale dei sistemi già studiati, in modo da renderli particolarmente efficaci nel contrastare la diffusione del virus - illustra Caselli, professoressa in Microbiologia Clinica in Unife - . Il progetto, presentato in Regione dalla ditta, ha ottenuto un importante finanziamento, che consentirà di poter fornire soluzioni anti-SARS-Cov-2.

Le misure di disinfezione chimiche introdotte a causa dell'emergenza da Covid-19 possono avere conseguenze negative importanti. Il progetto vuole intervenire proprio qui, come spiega nel dettaglio Caselli.

Oltre all'elevato impatto ambientale, i disinfettanti chimici non prevengono la ricontaminazione e possono aggravare il problema dell'antibiotico-resistenza, che diversi studi hanno già messo in relazione con la gravità di Covid-19. La maggioranza dei pazienti con infezione grave ha concomitanti comorbidità batteriche. Abbiamo già evidenze preliminari che i sistemi biologici da noi studiati possano avere azione antivirale. Il progetto si propone proprio di fornire a breve termine una soluzione che consenta di eliminare il virus SARS-Cov-2 mantenendo però le caratteristiche di eco-sostenibilità, sicurezza ed efficacia verso i patogeni resistenti già mostrate nei precedenti lavori.

Il gruppo CIAS di Unife

Il gruppo CIAS di Unife